Rabat - Le foto circolano da un po', mancava solo la conferma ufficiale. Il Marocco sta costruendo un muro per delimitare a est il suo confine con l'Algeria. Oltre 100 km di barriera, giustificati in Parlamento, per le controversie tra i due Paesi.
E' stato il capo del Governo Benkirane ad ammettere la costruzione della barriera sulla linea di confine. Un sigillo che mette fine alle voci sollevate dai pochi turisti che nel corso dell'ultimo anno si sono avventurati oltre i territori di solito visitati dagli stranieri in Marocco.
Era luglio dell'anno scorso quando il caso fu sollevato per la prima volta. E in quell'occasione toccò al ministro dell'Interno Mohammed Hassad ammettere a denti stretti che quel muro in costruzione fotografato dai turisti era solo la difesa per le minacce terroristiche che arrivavano da quella direzione. "Prevediamo quattro punti di controllo - spiega Boucheaib Arroub, generale capo di stato maggiore dell'esercito marocchino al quotidiano arabo Il mio Paese - saranno tutti dotati di radar e telecamere, per garantire una sorveglianza rigorosa della frontiera con l'Algeria. Ognuno dei punti sarà presidiato dagli uomini dell'esercito e della gendarmeria reale.
La motivazione di quello che la stampa ha già ribattezzato il muro di Berlino del Marocco riecheggia le dichiarazioni del ministro dell'Interno: Troppo spesso l'Algeria introduce merce di contrabbando nei nostri territori. Per questo dobbiamo difenderci. Suona comunque strano che la spiegazione sul muro costruito a est del Paese, verso Oujda, sia affidata al generale che ha competenza sul territorio del Sahara e che ha sostituito il generale Bennani, storico oppositore dell'Algeria, tra i fedelissimi del re Hassan II. I cento chilometri di muraglia presidiata saranno completati, secondo i piani del governo, entro l'autunno.
Non è la prima volta che il Marocco lancia accuse contro l'Algeria, come ad esempio inondare il Paese di carburante di contrabbando. L'Algeria dal canto suo accusa il Marocco di esportare hascisc. Le frontiere sono chiuse di fatto dal 1994, data in cui il Marocco ha imposto il visto sui passaporti per l'ingresso degli algerini.
Il provvedimento restrittivo fu adottato dopo un attacco terroristico a Marrakech che colpì un albergo e che Rabat attribuì ai servizi segreti algerini. Ma dietro quelle che sembrano scaramucce si nascondono temi e problemi che affondano le radici nella storia dell'Africa, il più caldo: la questione del Sahara conteso e il finanziamento del fronte Polisario.
La riapertura delle frontiere a lungo caldeggiata anche dall'Europa si allontana sempre più. E il muro diventa la prova tangibile della crisi che allontana i due Paesi.
di Olga Piscitelli
di Olga Piscitelli
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