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martedì 7 luglio 2015

Guerra in Siria: le strutture sanitarie sono obiettivi militari. 631 morti e migliaia di feriti dal 2011 tra il personale medico

La Repubblica
Medici e personale sanitario sono sempre più un obiettivo di violenze nella guerra siriana: l'ultimo allarme dalle pagine del British Medical Journal in un articolo di tre medici della ong Hand in Hand for Syria (Aula Abbara e Omar Gabbar) e dell'inglese Miriam Orcutt (NHS Foundation Trust), dove si accusano le diverse forze in campo di forzare e minacciare e uccidere il personale sanitario.

"La generazione perduta di medici siriani", s'intitola l'articolo. Ad oltre 4 anni dall'inizio del conflitto gli attacchi ad ospedali, ambulatori, ambulanze, personale medico rendono questa guerra la più drammatica per la sanità e di conseguenza per le popolazioni. 

Lo scorso marzo il report della ong con base a New York Physicians for Human Rights (PHR) http://physiciansforhumanrights.org aveva segnalato 224 attacchi tra il marzo 2011 e il dicembre 2014, 631 uccisioni tra il personale medico, migliaia di feriti. Nel 2014 ogni giorno un sanitario è morto

Nel marzo 2015 quattro degli 8 presidi sanitari attaccati erano stati precedentemente individuati e colpiti a volte dalle "barrel bombs", le micidiali bombe artigianali fatte di fusti riempiti di esplosivo e gettate sui villaggi da aerei o elicotteri. 

Scrivono i medici sul Bmj: "La guerra ha distrutto la comunità medica siriana, con molti medici in fuga e studenti che rimangono sotto minaccia, costretti ad operare e a dare servizi che non sono pienamente in grado di dare. Il personale sanitario è minacciato dai diversi gruppi armati". Testimonianze non nuove. Pochi mesi fa il medico di Chicago Zaher Sahloul della Syrian American Medical Society, non profit nata nel 2007, al quinto viaggio volontario ad Aleppo, raccontava ai media: 

"Il regime siriano non rispetta ambulanze e medici, immaginate che state trattando un paziente ma venite catturato e torturato perché stavate curando quel paziente, stavate facendo il vostro lavoro di medico. E' orribile..." Non si possono curare le persone della fazione opposta, è un crimine.
Physicians for Human Rights ha segnalato il mese di maggio come il peggiore dall'inizio del conflitto per attacchi a presidi sanitari: 15 attacchi a strutture (14 ad aprile), sette della quali precedentemente attaccate. PHR ha documentato l'uccisione di 10 sanitari (7 da parte delle truppe governative, 3 dai gruppi ribelli). Secondo il report di PHR si appostano anche dei cecchini vicino agli ospedali per colpire i feriti e i soldati che stanno portando strumenti medici o farmaci ambiti dai gruppi di opposizione.
Anche la ong Medici senza frontiere (Msf), attiva con 4 unità mediche in Siria e che supporta 100 presidi, denuncia che lo scorso mese gli ospedali sono stati oggetto di bombardamenti quasi quotidiani. Un comunicato del 19 giugno segnalava la nuova ondata di attacchi contro strutture sanitarie. http://www.medicisenzafrontiere.it/notizie/comunicato-stampa/siria-nuova-ondata-di-attacchi-contro-strutture-sanitarie
Erin Gallagher, direttore di PHR, ha detto: "Ogni medico ucciso od ospedale distrutto lascia centinaia o migliaia di siriani senza possibilità di cure".

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