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mercoledì 8 luglio 2015

Sud Sudan, quarto anno d'indipendenza ma continua il conflitto ha causato 2,2 milioni di migranti forzati

La Repubblica
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e i suoi 38 partner chiedono 810 milioni di dollari per proteggere e assistere fino a 821.000 rifugiati sud sudanesi presenti in Etiopia, Kenya, Sudan e Uganda
Roma - In Sud Sudan, dove questo giovedì si festeggerà il quarto anniversario dell'indipendenza, il numero di rifugiati e di sfollati interni continua ad aumentare. Ad oggi, sono più di 730.000 le persone fuggite nei paesi vicini e circa 1,5 milioni quelle che sono diventate sfollati interni. Inoltre, il Sud Sudan continua ad accogliere i rifugiati provenienti dal vicino Sudan - quasi 250.000 persone, per lo più dagli Stati sudanesi del Blue Nile e del Sud Kordofan.

Pesanti combattimenti nell'Unity e Upper Nile. La guerra civile e le violenze in Sud Sudan sono iniziate a metà del dicembre 2013. Finora gli sforzi politici non sono riusciti a porre fine al conflitto e le prospettive per le popolazioni colpite rimangono difficili. Nelle ultime settimane si è assistito a un'escalation della violenza negli Stati di Unity e Upper Nile, con pesanti combattimenti che hanno costretto decine di migliaia di persone a fuggire verso la foresta e le paludi, in zone difficili da raggiungere. Si tratta di una situazione instabile e insicura che impedisce l'accesso umanitario. Le ostilità in corso e un aumento di violazioni dei diritti umani e abusi hanno contribuito a ulteriori spostamenti forzati. Nonostante il numero crescente di persone in fuga, i paesi d'asilo limitrofi hanno tenuto aperte le proprie frontiere. Circa il 90 per cento dei nuovi arrivati in questi paesi sono donne e bambini.

In Etiopia, arrivano in media ogni giorno circa 180 rifugiati sud sudanesi attraverso quattro valichi di frontiera nella regione di Gambella. L'Etiopia ospita più di 275.000 sud sudanesi, oltre a circa 425.000 rifugiati di altre nazionalità. La capacità di accogliere e assistere i rifugiati provenienti dal Sud Sudan e gli altri nuovi arrivati è destinata a migliorare con la recente assegnazione di nuove terre per la costruzione di un sesto campo rifugiati, nei pressi del già esistente campo di Pugnido.

In Sudan si è registrato il più alto tasso di arrivi di quest'anno, con più di 38.000 sud sudanesi entrati nel paese nel solo mese di giugno. Questo ha portato a quasi 188.000 il numero totale di sud sudanesi nel paese. I rifugiati arrivano quotidianamente negli Stati di White Nile, Khartoum, Sud Kordofan e Kordofan occidentale, andando ad aggiungersi a una popolazione di circa 350.000 sud sudanesi che sono rimasti in Sudan dopo la secessione.

In Uganda, da dicembre 2013 sono arrivati più di 155.000 rifugiati, che sono andati ad aggiungersi ai 22.000 sud sudanesi che avevano deciso di rimanere in Uganda dopo l'indipendenza del loro paese.

In Kenya, il campo rifugiati di Kakuma ha accolto 46.000 rifugiati sud sudanesi, portando la popolazione totale del campo a 185.000 individui, ben oltre la sua capacità di 125 mila. Ciò ha provocato un sovraffollamento e ha avuto effetti sull'assistenza.

Programmi d'aiuto sottofinanziati. I programmi di assistenza dei rifugiati in tutta la regione sono gravemente sottofinanziati. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e i suoi 38 partner chiedono 810 milioni di dollari per proteggere e assistere fino a 821.000 rifugiati sud sudanesi presenti in Etiopia, Kenya, Sudan e Uganda. Fino ad oggi questo appello inter-agenzia è stato finanziato solo al 13 per cento (102 milioni di dollari). Con un flusso continuo di nuovi rifugiati in arrivo, è sempre più prioritario poter garantire assistenza di primo soccorso, comprendente alloggi e servizi di base. Le risorse rimangono insufficienti per fornire adeguate razioni alimentari e servizi sanitari, per prevenire e curare la malnutrizione acuta, per fornire un adeguato accesso all'acqua potabile e per la costruzione di latrine. È grave rilevare che circa il 60 per cento dei bambini rifugiati non hanno accesso a un'istruzione primaria di qualità, mentre solo il 15 per cento degli adolescenti sono iscritti a scuola. Ci si aspetta che aumentino le barriere di accesso a un'istruzione di qualità, tra cui il sovraffollamento delle aule, la mancanza di insegnanti qualificati e la mancanza di attività ricreative per sostenere un costruttivo impegno sociale.

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