Mancanza di cibo, divenuto sempre più difficile da reperire soprattutto nelle zone rurali, e penuria di carburante sono solo due delle emergenze che preoccupano gli operatori umanitari in queste ultime ore.
“Una tregua umanitaria ci permetterebbe di fornire maggiore sostegno alla popolazione – spiega Julien Harneis, rappresentante Unicef nel paese – ma la situazione è destinata a peggiorare e chi ne fa le spese sono soprattutto i bambini”.
“Al momento ci sono una serie di problemi sanitari, come l’epidemia di dengue in corso a Aden, che peggiorano perché i servizi sanitari non possono funzionare correttamente a causa della mancanza di mezzi” spiega Harneis, evocando il problema della malnutrizione e il fatto che le vaccinazioni non funzionano in tutto il paese.
Dall’inizio del Ramadan, lo scorso 18 giugno – l’Onu ha chiesto invano una tregua umanitaria di almeno due settimane. Secondo le Nazioni Unite, più di 20 milioni yemeniti – circa l’80% della popolazione – hanno bisogno di assistenza umanitaria.
[AdL]
“Una tregua umanitaria ci permetterebbe di fornire maggiore sostegno alla popolazione – spiega Julien Harneis, rappresentante Unicef nel paese – ma la situazione è destinata a peggiorare e chi ne fa le spese sono soprattutto i bambini”.
“Al momento ci sono una serie di problemi sanitari, come l’epidemia di dengue in corso a Aden, che peggiorano perché i servizi sanitari non possono funzionare correttamente a causa della mancanza di mezzi” spiega Harneis, evocando il problema della malnutrizione e il fatto che le vaccinazioni non funzionano in tutto il paese.
Dall’inizio del Ramadan, lo scorso 18 giugno – l’Onu ha chiesto invano una tregua umanitaria di almeno due settimane. Secondo le Nazioni Unite, più di 20 milioni yemeniti – circa l’80% della popolazione – hanno bisogno di assistenza umanitaria.
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