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giovedì 20 agosto 2015

Camerun - A Tcholliré, dove un ramo spezzato per scaldarsi costa anni di carcere, 9 giovani ritrovano la libertà

www.santegidio.org
Sono un po’ più di 800, i detenuti delle due prigioni di Tchollirè, nel nord del Cameroun. Quasi tutti giovanissimi, molti sono profughi centrafricani o ciadiani fuggiti dai loro paesi stretti nella morsa della guerra, che scontano anni di prigione per piccoli furti o per immigrazione clandestina.

I 9 giovani con il mandato di scarcerazione 
La scorsa settimana la Comunità di Sant’Egidio di Garoua, dopo aver distribuito sapone a tutti i detenuti, ha saputo di alcuni di loro, arrestati per aver tagliato dei rami dagli alberi di un campo per farne legna da ardere. La loro intenzione era scaldarsi, ma anche venderla per fare qualche soldo. Purtroppo erano stati fermati dalla gente inferocita e portati dal giudice.

Dopo qualche mese di prigione, la pena era più che scontata, ma restava da pagare la multa. Poveri rifugiati senza mezzi, sarebbero rimasti ancora in carcere chissà quanto a lungo, se non fosse intervenuti gli amici di Sant’Egidio che hanno pagato per loro, permettendo a 9 ragazzi di ritrovare la libertà.
Le condizioni di detenzione nel carcere di Garoua


Ora bisogna pensare al loro futuro, aiutarli a trovare un lavoro e reinserirsi nella società. Allo stesso tempo, la Comunità ha aperto un canale di collaborazione con il nuovo capo del tribunale regionale, che si è dichiarato disponibile a considerare pene più miti per reati legati all’estrema povertà.






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