Ventinovesimo suicidio in carcere, ieri, si è impiccata una donna di 27 anni nella sua cella del carcere Don Bosco di Pisa. Era stata arrestata due settimane fa.
Una detenuta italiana di 27 anni si è impiccata ieri pomeriggio nella cella che condivideva con altre donne nella sezione femminile del carcere Don Bosco di Pisa. Era entrata in prigione solo due settimane fa per maltrattamenti familiari.
Precedentemente era stata obbligata agli arresti domiciliari per stalking nei confronti della compagna. Da indiscrezioni sembrerebbe che la detenuta era soggetta ad un “regime aperto” che le consentiva otto ore quotidiane di socialità.
Secondo la direzione della casa circondariale, la ventisettenne in queste due settimane di detenzione a Pisa non aveva mai avuto particolari problemi né con gli agenti né con le altre recluse. Dopo i rilievi effettuati dalla scientifica dei Carabinieri, anche la Polizia penitenziaria ha aperto un’indagine per appurare la dinamica che ha determinato la morte della donna.
Secondo l'Osservatorio sul carcere dell'associazione Ristretti orizzonti questo è il ventinovesimo suicidio compiuto in cella dall'inizio dell'anno. Il ventottesimo era avvenuto ieri, ad Alba, dove alle grate della sua cella si è impiccato un uomo, romeno di 30 anni.
Secondo una ricerca della stessa associazione, circa un terzo dei suicidi tra i detenuti riguarda persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni e, più di un quarto, un'età compresa tra i 30 e i 40.
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