Davanti alla tragedia dei migranti che arrivano sulle nostre coste fuggendo da condizioni di vita rese impossibili dalla guerra, dalla violenza diffusa o da regimi dittatoriali l'esortazione di Papa Francesco sull'accoglienza ai migranti e per ultimo la le parole di mons. Galantino Segretario Generale della CEI: "Contro migranti atteggiamento da piazzisti da quattro soldi per prendere voti, dicono cose straordinariamente insulse", non sono parole vuote ma hanno alle spalle uno sforzo importante della Chiesa in tutte le sue realtà di aprirsi in modo concreto all'accoglienza dei migranti. I numeri sono rilevanti.
Innanzitutto occorre ricordare che la Chiesa ogni anno distribuisce 6.000.000 di pasti. Inoltre attraverso la Caritas, la Fondazione Migrantes e l’impegno delle parrocchie la Chiesa in questi anni ha dato accoglienza a circa 10.000 migranti, generando nel territorio migliaia di servizi di prima necessità come mense, prestiti, dormitori e ambulatori per stranieri ed italiani in difficoltà.
Sono 1500 presidi in Italia. Inoltre le mense per i poveri legate alla chiesa sono 449, promosse per un quarto dalle parrocchie, per un quarto da Caritas e per un quarto da ordini religiosi, congregazioni, comunità ecclesiali, e per un quarto dalle diocesi: quattro su cinque di queste mense non ricevono aiuti pubblici, quindi non costano niente alle casse dello Stato; anzi, tenendo conto che ogni pasto costa 4,5 euro, questa rete della Chiesa fa risparmiare allo Stato italiano 27.000.000 di euro ogni anno.
A questa attività si devono aggiungere le numerose attività svolte nelle parrocchie, ma che restano difficile a catalogare perché fatte con carità, come doposcuola, asili multietnici o progetti di housing sociale pensati per il ricongiungimento familiare. Poi c’è poi la tutela dei minori che vede le chiese locali prendersi cura di 13.000 bimbi attraverso la rete degli affidi familiari.
Un’accoglienza silenziosa, lontana dalla bolla mediatica, ma sparsa in modo capillare su tutto il territorio italiano: ci sono i guanelliani a Como, Lecco, Nuova Olonio e a Sormano, i francescani ad Enna, Roma e Piglio, i comboniani a Brescia, i pavoniani a Maggio di Valsassina, gli scalabriniani a Roma e Foggia, sempre Roma le mense e le strutture di accoglienza della Caritas e della Comunità di San'Egidio, le suore mercedarie a Valverde di Scicli, le Figlie di Santa Maria della Provvidenza a Lora (Como) ed Ardenno (Sondrio), le Orsoline a Caserta, le suore della Provvidenza a Gorizia, i salesiani a Palermo… e tanti altri che lo lavorano senza neanche comunicarlo anche per la scelta suggerita dal Vangelo di Matteo: "Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà"
Sono 1500 presidi in Italia. Inoltre le mense per i poveri legate alla chiesa sono 449, promosse per un quarto dalle parrocchie, per un quarto da Caritas e per un quarto da ordini religiosi, congregazioni, comunità ecclesiali, e per un quarto dalle diocesi: quattro su cinque di queste mense non ricevono aiuti pubblici, quindi non costano niente alle casse dello Stato; anzi, tenendo conto che ogni pasto costa 4,5 euro, questa rete della Chiesa fa risparmiare allo Stato italiano 27.000.000 di euro ogni anno.
A questa attività si devono aggiungere le numerose attività svolte nelle parrocchie, ma che restano difficile a catalogare perché fatte con carità, come doposcuola, asili multietnici o progetti di housing sociale pensati per il ricongiungimento familiare. Poi c’è poi la tutela dei minori che vede le chiese locali prendersi cura di 13.000 bimbi attraverso la rete degli affidi familiari.
Un’accoglienza silenziosa, lontana dalla bolla mediatica, ma sparsa in modo capillare su tutto il territorio italiano: ci sono i guanelliani a Como, Lecco, Nuova Olonio e a Sormano, i francescani ad Enna, Roma e Piglio, i comboniani a Brescia, i pavoniani a Maggio di Valsassina, gli scalabriniani a Roma e Foggia, sempre Roma le mense e le strutture di accoglienza della Caritas e della Comunità di San'Egidio, le suore mercedarie a Valverde di Scicli, le Figlie di Santa Maria della Provvidenza a Lora (Como) ed Ardenno (Sondrio), le Orsoline a Caserta, le suore della Provvidenza a Gorizia, i salesiani a Palermo… e tanti altri che lo lavorano senza neanche comunicarlo anche per la scelta suggerita dal Vangelo di Matteo: "Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà"
a cura di ES
[Dati www.korazym.org]
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