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sabato 22 agosto 2015

Immigrazione: 1.679 le vittime accertate della tratta dal 2012, moltissime sono minorenni

Il Sole 24 Ore
Bambini e bambine migranti sfruttati, forzati alla prostituzione o preda dello sfruttamento sul lavoro. Anche ai mercati generali di Roma. Sfuggono da fame, guerre e violenze con la speranza di una nuova vita, ma diventano schiavi. Ragazze nigeriane forzate a prostituirsi e adolescenti egiziani sfruttati sul lavoro.

Il Dossier 2015 "Piccoli schiavi invisibili" di Save the Children solleva un velo su questa tragedia: dal 2012 a oggi sono 1.679 le vittime accertate in Italia e tra questi molti sono minori. Il dato, però, non tiene conto dei bambini e adolescenti che rimangono invisibili e non vengono identificati. L'Italia è il Paese dove è stato segnalato il maggior numero di vittime accertate e presunte.

Fuggono dalla guerra tanti minori non accompagnati
Quest'anno, in particolare, è cresciuto di molto il numero di persone che hanno raggiunto l'Europa attraverso il Mediterraneo. E a fuggire sono tanti i minori non accompagnati : 7.357 dal 1 gennaio al 18 agosto 2015 solo in Italia, secondo i dati del ministero dell'Interno. Sono bambini e adolescenti soli che rischiano di cadere nella trappola dello sfruttamento. Dal 2012 Save the Children ha avviato il progetto 'Vie d'Uscita´ per la protezione, recupero e reinserimento sociale di minori vittime di tratta, in cooperazione con istituzioni e altre associazioni partner. Nel primo semestre del 2015 ha permesso di raggiungere e supportare 200 ragazze.

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La tragedia delle ragazze nigeriane
A convincere le minori nigeriane a partire con l'abbaglio di grandi guadagni sono spesso un uomo o una donna chiamati 'sponsor´ o 'trolley´ che ne organizzano il viaggio. La meta è l'Europa. Hanno nel cassetto il sogno di diventare parrucchiere, modelle o baby-sitter. E invece vengono sfruttate fin dal transito in Niger, dove vengono forzate alla prostituzione 'indoor´ e in Libia dove, rinchiuse in guest house, sono costrette a prostituirsi per mesi prima della partenza per l'Italia. "Per chi arriva via mare - spiega Save the children - la tappa successiva è solitamente Napoli, dove avviene la compravendita delle ragazze che non hanno già una destinazione prefissata. Per chi giunge in aereo, invece, la meta è Torino. Ad aspettarle c'è la maman, una sfruttatrice nigeriana che gestirà le loro vite, quando e dove prostituirsi per ripagare il debito contratto dalle famiglie per il loro viaggio e il loro lavoro: 30-60mila euro, una cifra che vincola le ragazze per 3-7 anni a lavorare a ritmi intensi e per circa 20 euro a prestazione. E se le ragazze si ribellano può essere la stessa maman a usare violenza fisica e psicologica nei loro confronti. E non solo lei. Le ragazze nigeriane sono costrette a pagare perfino l'"affitto" periodico del marciapiede sul quale si prostituiscono, a un canone che va dai 100 ai 250 euro.

Tante ragazze dall'Est adescate con la promessa di un lavoro
E ci sono anche molte ragazze dell'Est. Sono soprattutto adolescenti tra i 16 e i 17 anni, provenienti da contesti molto poveri e marginali di Paesi come Romania, Albania, Bulgaria, Moldavia, adescate da conoscenti o giovani uomini che le portano in Italia con la promessa di un lavoro. Poi ci sono i minori egiziani. Povertà e carenza di opportunità lavorative nel loro Paese li spingono a venire in Italia. Quattrocento giunti via mare solo tra giugno e agosto: "un campanello d'allarme che non dobbiamo sottovalutare", ha detto Carlotta Bellini. Partono da Alessandria o dalla Libia e una volta approdati in Italia vengono collocati in strutture di accoglienza da cui però solitamente scappano per raggiungere Roma, o altre grandi città del Nord Italia. Le famiglie si sobbarcano pesanti debiti di viaggio con i trafficanti, fra i 2.000 e i 5.000 euro. E i ragazzi, schiacciati dal peso di dover ripagare il debito diventano 'preda´ dello sfruttamento lavorativo. "A Roma vengono impiegati nei mercati generali di frutta e verdura: 10 euro per caricare un camion di frutta e verdura e 50 centesimi per ogni cassetta riempita. Ma anche negli autolavaggi lavorano ininterrottamente anche per 12 ore, per 2-3 euro all'ora, così come nelle pizzerie e frutterei".

di Carlotta Bellini

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