La polizia macedone tenta di bloccare il flusso di migranti e rifugiati che arrivano dalla Grecia. Ma la pressione di migliaia di persone senza altra alternativa costringe le autorità a modificare i piani.
Dopo gli scontri di venerdì mattina, l’Unione europea si dice pronta ad aiutare Skopje e nel primo pomeriggio di questo venerdì circa duecento migranti passano la frontiera.
A partire dalle 5 di sabato, sarà consentito l’ingresso in Macedonia di 300 migranti ogni due ore.
“Ogni gruppo è formato da un centinaio di persone – spiega una perosna che ha apena passato la frotiera – Le autorità macedoni li lasciano passare oltre il confine e, dopo cinque, dieci minuti, altri cento, gruppo dopo gruppo”.
I migranti si ammassano nella cittadina di frontiera di Gevgelija, in attesa di salire sul treno verso la Serbia, da cui sperano poi di raggiungere l’Ungheria e quindi il Nord Europa.
Il governo di Skopje, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza, ha tentato di chiudere le frontiere, ma venerdì mattina la situazione è esplosa con i lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo. Almeno otto persone sono rimaste ferite.
A partire dalle 5 di sabato, sarà consentito l’ingresso in Macedonia di 300 migranti ogni due ore.
“Ogni gruppo è formato da un centinaio di persone – spiega una perosna che ha apena passato la frotiera – Le autorità macedoni li lasciano passare oltre il confine e, dopo cinque, dieci minuti, altri cento, gruppo dopo gruppo”.
I migranti si ammassano nella cittadina di frontiera di Gevgelija, in attesa di salire sul treno verso la Serbia, da cui sperano poi di raggiungere l’Ungheria e quindi il Nord Europa.
Il governo di Skopje, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza, ha tentato di chiudere le frontiere, ma venerdì mattina la situazione è esplosa con i lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo. Almeno otto persone sono rimaste ferite.
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