Ci scrive un leader storico di Sant’Egidio e va all’attacco del capo della Lega, di Grillo e della politica esasperata dai media. L’estate di vent’anni fa e quella del 2015
Al direttore – Vent’anni fa, Seconda Repubblica. Dopo l’enfasi di “Mani Pulite” – quando le tangenti erano in gran parte un modo di finanziamento della politica e un esito della Guerra Fredda, e solo in maniera secondaria arricchimenti personali, al contrario della “deregulation” attuale, dove la pervasività degli arricchimenti personali e del “mondo di mezzo”, delle fatturazioni gonfiate, arriva fino a lucrare sui soldi marginali per i poveri, in maniera scientifica e speculare alle raffinate leggi e norme anticorruzzione che sono intanto fiorite – d’estate imperversava il gossip. Famiglie reali, canottiere padane, delitti e misteri dell’estate. Traumatica la fine di agosto 1997, quando Lady Diana muore in una notte tragica di inseguimenti e paparazzi nel sottopassaggio dell’Alma, a Parigi.
La nostra estate 2015 ha notizie vere. Migliaia di profughi che attraversano il Mediterraneo e barche che affondano con carichi di vite umane. L’esplosione di Tianjin, e quella routinaria, con più morti ma “meno interessante” in Iraq, l’attacco del sedicente Stato islamico in Libia, la morte assurda di Andrea Soldi che doveva essere aiutato e che è morto durante un Tso, l’alluvione in Calabria che ci ricorda decenni di cattiva politica, abusi edilizi, mancato investimento sul nostro territorio. E poi il raffinato eloquio di chi dice “i vescovi non rompano…”.
Il gossip è stato soppiantato a piene mani, per spazi sui giornali, da Grillo-Salvini. Ovvero dalla linea dura contro i migranti in più somministrazioni.
Quella Grillo – che poi annuncia un “mi sto per ritirare dalla politica”: quanto durerà questo “mi sto per?”, un mese, un anno? Un modo per lanciare il nuovo spettacolo? – che rilancia il reato di clandestinità, e che dice “meno ingressi più respingimenti” (come?). Quella Salvini, pirotecnica, bulimica. “Riportarli a casa propria invece di pagare con i nostri soldi i trafficanti” e “investire nei paesi da cui scappano così non vengono. Adesso vado in Nigeria per favorire gli investimenti italiani” – a parte l’amenità, come se eritrei e siriani fossero nigeriani. Fino al “genocidio degli italiani” da parte dei profughi che sopravvivono alla traversata. Soluzioni disponibili? “Tombini di ghisa!”: al collo?
Sulla scia di questo, quando mons. Galantino parla di profughi diventa un bersaglio. Per avere detto semplici cose vere. Dopo avere visitato in Giordania la scuola per 1.400 ragazzi che la Cei ha realizzato – ma è solo l’ultima di una miriade di iniziative ecclesiali e di organizzazioni non governative e di associazioni di cristiani per i profughi perseguitati, dalla Siria a Erbil, inclusa una piccola scuola per 500 ragazzi nel nord della Bekaa alla cui nascita ha lavorato anche chi scrive, con la Comunità di Sant’Egidio – non può che dire che c’è chi specula a buon mercato sui profughi per motivi elettorali, e che è uno sconcio. Infatti, che cosa sono 80 mila siriani in Europa e 200 mila profughi in Italia rispetto a un milione e mezzo nel piccolo Libano e a un terzo della popolazione fatta di sfollati nella sola Giordania? Ma dalla Lega arriva così l’ultima “campagna d’estate”. Contro mons. Galantino e la Chiesa italiana, forse per arrivare fino a Papa Francesco: “Galantino un vescovo comunista, io un cattolico peccatore”. In prima serata al TG1 era stato chiesto a Salvini: “Ma se i profughi sono in mare e chiedono aiuto non bisogna soccorrerli?”. La risposta era stata da libro dei sogni: “Vorrei che i migranti non partissero e che non morissero”. L’intervistatore si è solo dimenticato di fare l’ovvia domanda successiva: “Ma scherza, on. Salvini? Dove vive? Guardi che i profughi fuggono e muoiono perché comunque c’è chi li sgozza. Spendono fortune e rischiano la morte, schiavizzati e rivenduti da diversi gruppi di trafficanti, con viaggi anche di uno o due anni, perché la guerra e gli sgozzatori esistono e pure le dittature e le persecuzioni religiose e etniche”. “Tutta qua la sua proposta politica per un problema epocale”?
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Mario Marazziti è presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati
La nostra estate 2015 ha notizie vere. Migliaia di profughi che attraversano il Mediterraneo e barche che affondano con carichi di vite umane. L’esplosione di Tianjin, e quella routinaria, con più morti ma “meno interessante” in Iraq, l’attacco del sedicente Stato islamico in Libia, la morte assurda di Andrea Soldi che doveva essere aiutato e che è morto durante un Tso, l’alluvione in Calabria che ci ricorda decenni di cattiva politica, abusi edilizi, mancato investimento sul nostro territorio. E poi il raffinato eloquio di chi dice “i vescovi non rompano…”.
Il gossip è stato soppiantato a piene mani, per spazi sui giornali, da Grillo-Salvini. Ovvero dalla linea dura contro i migranti in più somministrazioni.
Quella Grillo – che poi annuncia un “mi sto per ritirare dalla politica”: quanto durerà questo “mi sto per?”, un mese, un anno? Un modo per lanciare il nuovo spettacolo? – che rilancia il reato di clandestinità, e che dice “meno ingressi più respingimenti” (come?). Quella Salvini, pirotecnica, bulimica. “Riportarli a casa propria invece di pagare con i nostri soldi i trafficanti” e “investire nei paesi da cui scappano così non vengono. Adesso vado in Nigeria per favorire gli investimenti italiani” – a parte l’amenità, come se eritrei e siriani fossero nigeriani. Fino al “genocidio degli italiani” da parte dei profughi che sopravvivono alla traversata. Soluzioni disponibili? “Tombini di ghisa!”: al collo?
Sulla scia di questo, quando mons. Galantino parla di profughi diventa un bersaglio. Per avere detto semplici cose vere. Dopo avere visitato in Giordania la scuola per 1.400 ragazzi che la Cei ha realizzato – ma è solo l’ultima di una miriade di iniziative ecclesiali e di organizzazioni non governative e di associazioni di cristiani per i profughi perseguitati, dalla Siria a Erbil, inclusa una piccola scuola per 500 ragazzi nel nord della Bekaa alla cui nascita ha lavorato anche chi scrive, con la Comunità di Sant’Egidio – non può che dire che c’è chi specula a buon mercato sui profughi per motivi elettorali, e che è uno sconcio. Infatti, che cosa sono 80 mila siriani in Europa e 200 mila profughi in Italia rispetto a un milione e mezzo nel piccolo Libano e a un terzo della popolazione fatta di sfollati nella sola Giordania? Ma dalla Lega arriva così l’ultima “campagna d’estate”. Contro mons. Galantino e la Chiesa italiana, forse per arrivare fino a Papa Francesco: “Galantino un vescovo comunista, io un cattolico peccatore”. In prima serata al TG1 era stato chiesto a Salvini: “Ma se i profughi sono in mare e chiedono aiuto non bisogna soccorrerli?”. La risposta era stata da libro dei sogni: “Vorrei che i migranti non partissero e che non morissero”. L’intervistatore si è solo dimenticato di fare l’ovvia domanda successiva: “Ma scherza, on. Salvini? Dove vive? Guardi che i profughi fuggono e muoiono perché comunque c’è chi li sgozza. Spendono fortune e rischiano la morte, schiavizzati e rivenduti da diversi gruppi di trafficanti, con viaggi anche di uno o due anni, perché la guerra e gli sgozzatori esistono e pure le dittature e le persecuzioni religiose e etniche”. “Tutta qua la sua proposta politica per un problema epocale”?
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Mario Marazziti è presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati
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