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sabato 29 agosto 2015

Linciaggi in Togo, campagna di mobilitazione popolare "io non ci sto" promossa dalla Comunità di Sant'Egidio

www.santegidio.org
Questa estate a Lomé sono stati registrati tre gravissimi episodi solo nel quartiere di Agoé: giovani bruciati vivi perché sospettati di furto. La risposta di Sant'Egidio, una grande mobilitazione popolare
Una reazione terribile, quasi una “moda” disumana, che toglie la vita invece di darla. Così sono diventati i linciaggi in Togo. Questa estate a Lomé, la capitale, tra luglio e agosto sono stati registrati tre gravissimi episodi solo nel quartiere di Agoé: giovani bruciati vivi perché sospettati di furto.

La Comunità di Sant’Egidio, che da anni è amica dei bambini di strada della zona, ha deciso di dire basta avviando la campagna “Io non ci sto”. Il fenomeno purtroppo è in preoccupante aumento perché accettato e valorizzato, come un mezzo di dissuasione, soprattutto dai giovani per i quali è quasi diventata una reazione normale, alimentata da messaggi sms con cui si segnalano la localizzazione dei furti e ci si impegna a bruciare i responsabili.
Ma se le “mode”, anche le più terribili, diventano facilmente abitudine, la Comunità è convinta che si possa avviare una tradizione contraria, quella del rispetto della legge e della vita umana, un valore troppo poco garantito nelle periferie delle grandi città africane.

Il 15 agosto si è tenuta quindi una conferenza nel quartiere di Agoé, che ha riunito più di 150 persone. Alla Tavola rotonda hanno partecipato i capi tradizionali del quartiere, i rappresentanti della Chiesa cattolica, l’Imam della moschea centrale di Lomé e quello della moschea universitaria, due rappresentanti della Commissione per i diritti umani, due magistrati e un ufficiale della Gendarmeria. I relatori hanno ringraziato la Comunità per avere avuto il coraggio di affrontare un argomento di cui normalmente nessuno osa parlare. Tutti si sono impegnati a parlare con i loro giovani e con la popolazione, chiedendo l’aiuto e la presenza della Comunità per questa opera di sensibilizzazione.

Molto commovente è stata la testimonianza di una donna che ha raccontato l’atrocità del linciaggio di un giovane, Sadate, bruciato vivo. E’ intervenuta anche la madre di un ragazzo di 16 anni che il giorno prima era stato vittima di un tentativo di linciaggio e che solo l’intervento di alcuni giovani della Comunità ha potuto sottrarre al linciaggio.

La Comunità ha quindi proposto un appello contro la vendetta popolare che è stato firmato da tutti i presenti e che vuol essere uno strumento di trasmissione della cultura della vita in tutta la città di Lomé. La tavola rotonda, che è stata seguita dai principali media nazionali, si è conclusa con una preghiera e una marcia silenziosa in memoria delle vittime dei linciaggi.

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