La Gran Bretagna accoglie così pochi rifugiati dalla Siria che potrebbero entrare in un treno della metropolitana. A denunciarlo è il 'Washington Post', sottolineando come dei quattro milioni di siriani che, da quando è scoppiata la guerra nel 2011, hanno lasciato il loro Paese - migliaia dei quali hanno raggiunto l'Europa - il numero di quelli che si sono stabiliti nel Regno Unito potrebbe entrare in un unico treno della metro londinese, con molti posti a sedere che rimarrebbero vuoti.
Sono solo 216, in base ai dati pubblicati la scorsa settimana, i rifugiati siriani che hanno potuto beneficiare del programma di trasferimento del governo. I posti a sedere sui vagoni della metropolitana, ricorda il Washington Post, sono circa 300. Da parte sua, il premier britannico, David Cameron, ha anche assicurato ai suoi connazionali che il numero complessivo non supererà la soglia dei mille.
"C'è uno stato di panico in Gran Bretagna sulla questione della migrazione - ha spiegato Franck Duvell, ricercatore al Centro su migrazione, politica e società dell'Università di Oxford - E viene alimentato da un alto livello di disinformazione".
Anche i termini utilizzati dai leader del Paese non aiutano lo stato d'animo dei cittadini. Cameron, ad esempio, si è riferito ai migranti come ad "uno sciame", mentre il ministro degli Esteri, Philip Hammond, ha messo in allerta dai "predoni" africani che minacciano "il tenore di vita" dell'Europa.
"C'è uno stato di panico in Gran Bretagna sulla questione della migrazione - ha spiegato Franck Duvell, ricercatore al Centro su migrazione, politica e società dell'Università di Oxford - E viene alimentato da un alto livello di disinformazione".
Anche i termini utilizzati dai leader del Paese non aiutano lo stato d'animo dei cittadini. Cameron, ad esempio, si è riferito ai migranti come ad "uno sciame", mentre il ministro degli Esteri, Philip Hammond, ha messo in allerta dai "predoni" africani che minacciano "il tenore di vita" dell'Europa.
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