Almeno 4 milioni di siriani sarebbero pronti a dirigersi verso l’Europa a cercare accoglienza, se la comunità internazionale non fornirà sostegno e aiuti ai tre Paesi confinanti con la Siria -Giordania, Libano e Turchia- dove ora vivono.
Lo ha detto il capo dell’ufficio di Ginevra delle Nazioni Unite Michael Moeller intervistato da ‘Ap’. Mentre la fuga dalla Siria, guerra e ISIS permettendo, continua e continuerà, in particolare la classe media del Paese «perchè‚ dopo 5 anni di guerra hanno perso la speranza», ha dichiarato Staffan de Mistura, inviato speciale Onu, in una conferenza stampa dopo un incontro con l’alto rappresentante Federica Mogherini -quella elitè del Paese, fatta di commercianti, imprenditori, medici, ovvero la spina dorsale della classe media urbanizzata, che nell’estate 2014 abbiamo visto sbarcare in Italia.
Una classe media che fa gola non solo alla Germania -la lungimirante solidarietà tedesca che in questi giorni i media internazionali hanno raccontato sollecitata dalla necessità di forza lavoro della locomotiva tedesca- inizia essere guardata con attenzione anche dall’America Latina, in particolare Brasile, Argentina, Venezuela.
Dallo scoppio della guerra, non sono pochi i siriani che hanno scelto di rifugiarsi in America Latina; il Brasile, in particolare, ne ha accolto, secondo i dati ufficiali, già 2.077, in Argentina, dove c’è una grossa comunità siriana, ha dato asilo ad alcune centinaia di persone, così come l’Uruguay.
In questi giorni, proprio Brasile e Venezuela hanno dichiarato la loro disponibilità a ospitare nuovi profughi siriani. «Anche in un momento di difficoltà, per la crisi che stiamo attraversando, teniamo le nostre braccia aperte per accogliere i rifugiati», ha dichiarato ieri la Presidente brasiliana Dilma Rousseff, in un messaggio trasmesso in occasione delle celebrazioni per il 193° anniversario dell’Indipendenza. «Voglio ribadire la disponibilità del Governo ad accogliere tutti coloro che sono costretti a lasciare il proprio Paese e che vorranno venire a vivere, lavorare e contribuire alla prosperità e alla pace del Brasile», ha aggiunto Dilma, che sabato scorso ha criticato l’Europa per aver «costruito barriere per impedire l’accesso» dei rifugiati.
Il Brasile, nel 2014, è stato il Paese che ha ricevuto il maggior numero di domande di asilo in America Latina, e a guidare la classifica dei richiedenti proprio i siriani; il Brasile, infatti, è il Paese che in tutto il subcontinente accoglie il maggior numero di profughi siriani.
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