Francesco all'Onu rivendica il 'diritto dell'ambiente'
"L'esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e dell'ambiente".
"L'esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e dell'ambiente".
E' la forte denuncia che il Papa fa parlando all'Onu. Il Papa, citando l'enciclica 'Laudato si'', ricorda che esiste "un vero 'diritto dell’ambiente' per una duplice ragione. In primo luogo perché come esseri umani facciamo parte dell’ambiente. Viviamo in comunione con esso, perché l’ambiente stesso comporta limiti etici che l’azione umana deve riconoscere e rispettare. L’uomo, anche quando è dotato di 'capacità senza precedenti' che 'mostrano una singolarità che trascende l’ambito fisico e biologico', è al tempo stesso una porzione di tale ambiente".
"Qualsiasi danno all’ambiente, pertanto, è un danno all’umanità - avverte il Papa - In secondo luogo, perché ciascuna creatura, specialmente gli esseri viventi, ha un valore in sé stessa, di esistenza, di vita, di bellezza e di interdipendenza con le altre creature. Noi cristiani, insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo che l’universo proviene da una decisione d'amore del Creatore, che permette all’uomo di servirsi rispettosamente della creazione per il bene dei suoi simili e per la gloria del Creatore, senza però abusarne e tanto meno essendo autorizzato a distruggerla. Per tutte le credenze religiose l’ambiente è un bene fondamentale". L'applauso dell'assemblea.
Denuncia ancora il Papa come "l’abuso e la distruzione dell’ambiente, allo stesso tempo, sono associati ad un'inarrestabile processo di esclusione. In effetti, una brama egoistica e illimitata di potere e di benessere materiale, conduce tanto ad abusare dei mezzi materiali disponibili quanto ad escludere i deboli e i meno abili, sia per il fatto di avere abilità diverse (portatori di handicap), sia perché sono privi delle conoscenze e degli strumenti tecnici adeguati o possiedono un’insufficiente capacità di decisione politica. L’esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e all’ambiente".
Il Papa ribadisce il forte no alla 'cultura dello scarto': "I più poveri sono quelli che soffrono maggiormente questi attentati per un triplice, grave motivo: sono scartati dalla società, sono nel medesimo tempo obbligati a vivere di scarti e devono soffrire ingiustamente le conseguenze dell’abuso dell’ambiente. Questi fenomeni costituiscono oggi la tanto diffusa e incoscientemente consolidata 'cultura dello scarto'".
"Qualsiasi danno all’ambiente, pertanto, è un danno all’umanità - avverte il Papa - In secondo luogo, perché ciascuna creatura, specialmente gli esseri viventi, ha un valore in sé stessa, di esistenza, di vita, di bellezza e di interdipendenza con le altre creature. Noi cristiani, insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo che l’universo proviene da una decisione d'amore del Creatore, che permette all’uomo di servirsi rispettosamente della creazione per il bene dei suoi simili e per la gloria del Creatore, senza però abusarne e tanto meno essendo autorizzato a distruggerla. Per tutte le credenze religiose l’ambiente è un bene fondamentale". L'applauso dell'assemblea.
Denuncia ancora il Papa come "l’abuso e la distruzione dell’ambiente, allo stesso tempo, sono associati ad un'inarrestabile processo di esclusione. In effetti, una brama egoistica e illimitata di potere e di benessere materiale, conduce tanto ad abusare dei mezzi materiali disponibili quanto ad escludere i deboli e i meno abili, sia per il fatto di avere abilità diverse (portatori di handicap), sia perché sono privi delle conoscenze e degli strumenti tecnici adeguati o possiedono un’insufficiente capacità di decisione politica. L’esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e all’ambiente".
Il Papa ribadisce il forte no alla 'cultura dello scarto': "I più poveri sono quelli che soffrono maggiormente questi attentati per un triplice, grave motivo: sono scartati dalla società, sono nel medesimo tempo obbligati a vivere di scarti e devono soffrire ingiustamente le conseguenze dell’abuso dell’ambiente. Questi fenomeni costituiscono oggi la tanto diffusa e incoscientemente consolidata 'cultura dello scarto'".
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