Il 1° settembre, a 20 anni esatti dal giorno in cui fu commesso l’omicidio che gli costò una condanna a morte, Hsu Tzu-chiang è stato dichiarato innocente dall’Alta corte di Taiwan e scarcerato.
Foto CNA, una manifestazione
in suo favore davanti al tribunale
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Ci sono voluti 15 anni di attesa nel braccio della morte (la condanna venne emessa nel 2000) e nove appelli in quello che è diventato il più lungo caso giudiziario di pena capitale di Taiwan.
Il 1° settembre 1995 a New Taipei City venne trovato il cadavere smembrato del proprietario di un’agenzia immobiliare, che era stato rapito poche ore prima all’uscita della sua abitazione.
Al termine del processo del 2000 due imputati, Hsuang Chun-chi e Chen Yi-lung, vennero condannati a morte sulla base di prove scientifiche. Il giudice condannò Hsu Tzu-chiang alla stessa pena, sulla sola base delle dichiarazioni rese dai due co-imputati, nonostante la sua difesa avesse fornito immagini di telecamere di sorveglianza che dimostravano che egli si trovava altrove.
Dopo il primo processo, uno dei due co-imputati ammise di aver accusato Hzu unicamente per vendetta.
Secondo la Fondazione per la riforma della giustizia, un’organizzazione non governativa di Taiwan, la vicenda di Hsu Tzu-chiang è l’esempio più evidente di un sistema incline all’errore. Circostanza tanto più grave in un paese in cui è prevista la pena capitale e condanne a morte vengono eseguite ogni anno
Il 1° settembre 1995 a New Taipei City venne trovato il cadavere smembrato del proprietario di un’agenzia immobiliare, che era stato rapito poche ore prima all’uscita della sua abitazione.
Al termine del processo del 2000 due imputati, Hsuang Chun-chi e Chen Yi-lung, vennero condannati a morte sulla base di prove scientifiche. Il giudice condannò Hsu Tzu-chiang alla stessa pena, sulla sola base delle dichiarazioni rese dai due co-imputati, nonostante la sua difesa avesse fornito immagini di telecamere di sorveglianza che dimostravano che egli si trovava altrove.
Dopo il primo processo, uno dei due co-imputati ammise di aver accusato Hzu unicamente per vendetta.
Secondo la Fondazione per la riforma della giustizia, un’organizzazione non governativa di Taiwan, la vicenda di Hsu Tzu-chiang è l’esempio più evidente di un sistema incline all’errore. Circostanza tanto più grave in un paese in cui è prevista la pena capitale e condanne a morte vengono eseguite ogni anno
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