Data di pubblicazione dell'appello: 16.10.2015 UA :143/15 : AFR Data 12/2632/2015
Status dell'appello: aperto Campagna Individui a rischio
15 giovani attivisti angolani continuano ad essere detenuti in Angola. Alcuni di loro hanno cominciato uno sciopero della fame il 20 settembre, per protestare contro la loro detenzione illegale. Luaty Beirão continua lo sciopero della fame ed il suo stato di salute è in continuo peggioramento. Nelson Dibango si è unito allo sciopero della fame il 9 di ottobre.
15 giovani attivisti erano stati arrestati ed incarcerati dalle forze di polizia angolane a Luanda, tra a il 20 e il 24 giugno, dopo aver partecipato ad un incontro riguardante temi politici sotto la presidenza di José Eduardo dos Santos. Il 16 settembre sono stati formalmente accusati di pianificare una ribellione ed un colpo di stato contro il presidente, ma sono stati ufficialmente informati del loro stato di accusa solo il 5 di ottobre. Gli attivisti sono detenuti in attesa di processo da più di 90 giorni - limite previsto dalla legge. Le loro accuse vengono considerate come reati contro la sicurezza nazionale e comportano una pena di detenzione fino a 3 anni o al pagamento di una sanzione corrispondente.
Alcuni degli attivisti hanno cominciato uno sciopero della fame il 20 settembre per protestare contro la loro detenzione illegittima. La maggior parte ha interrotto lo sciopero della fame dopo pochi giorni, ma Luaty Beirão persiste: per tre settimane ha solamente bevuto una miscela di acqua, sale e zucchero fornitagli dalla sua famiglia. Il suo stato di salute sta precipitosamente peggiorando e al momento cammina e beve a fatica. Secondo quanto riportato dalla sua famiglia Luaty è stato trasferito all'ospedale del carcere di São Paulo il 9 ottobre, ma ha solamente accettato una flebo di soluzione salina per via endovenosa l'11 ottobre. Un altro dei 15 attivisti, Nelson Dibango, si è unito allo sciopero della fame il 9 ottobre.
15 giovani attivisti erano stati arrestati ed incarcerati dalle forze di polizia angolane a Luanda, tra a il 20 e il 24 giugno, dopo aver partecipato ad un incontro riguardante temi politici sotto la presidenza di José Eduardo dos Santos. Il 16 settembre sono stati formalmente accusati di pianificare una ribellione ed un colpo di stato contro il presidente, ma sono stati ufficialmente informati del loro stato di accusa solo il 5 di ottobre. Gli attivisti sono detenuti in attesa di processo da più di 90 giorni - limite previsto dalla legge. Le loro accuse vengono considerate come reati contro la sicurezza nazionale e comportano una pena di detenzione fino a 3 anni o al pagamento di una sanzione corrispondente.
Alcuni degli attivisti hanno cominciato uno sciopero della fame il 20 settembre per protestare contro la loro detenzione illegittima. La maggior parte ha interrotto lo sciopero della fame dopo pochi giorni, ma Luaty Beirão persiste: per tre settimane ha solamente bevuto una miscela di acqua, sale e zucchero fornitagli dalla sua famiglia. Il suo stato di salute sta precipitosamente peggiorando e al momento cammina e beve a fatica. Secondo quanto riportato dalla sua famiglia Luaty è stato trasferito all'ospedale del carcere di São Paulo il 9 ottobre, ma ha solamente accettato una flebo di soluzione salina per via endovenosa l'11 ottobre. Un altro dei 15 attivisti, Nelson Dibango, si è unito allo sciopero della fame il 9 ottobre.
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