Oltre 800 condanne a morte sono state eseguite in Iran nel 2015. Lo ha denunciato il gruppo Iran Human Right (Ihr), con sede a Oslo, secondo il quale si tratta del dato più alto negli ultimi 25 anni.
In un rapporto diffuso a due giorni dalla 13esima Giornata Mondiale contro la Pena di Morte, Ihr ha evidenziato come la maggior parte delle condanne eseguite nella Repubblica islamica (oltre 500) sia legata al traffico di droga. Secondo Ihr, gran parte dei detenuti giustiziati per reati di droga in Iran appartengono a gruppi "emarginati" e "minoranze".
Ihr ha sottolineato quindi che le condanne alla pena capitale giungono spesso al termine di "processi iniqui", durante i quali "spesso agli imputati non è permesso avvalersi di avvocati". L'organizzazione ha infine denunciato l'"uso della tortura" da parte delle autorità per "estorcere confessioni".
Ihr ha sottolineato quindi che le condanne alla pena capitale giungono spesso al termine di "processi iniqui", durante i quali "spesso agli imputati non è permesso avvalersi di avvocati". L'organizzazione ha infine denunciato l'"uso della tortura" da parte delle autorità per "estorcere confessioni".
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