New York – Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha condannato l’esecuzione in Iran di due minorenni la scorsa settimana, esprimendo preoccupazione per l’aumento delle esecuzioni nella Repubblica Islamica.

L’ONU ha precisato che la maggior parte delle condanne a morte imposte in Iran riguardano reati legati alla droga – crimini che non rientrano tra i “reati più gravi”, come richiesto dal diritto internazionale. Il comunicato ha aggiunto che Ban esorta l’Iran a introdurre una moratoria sulla pena di morte per poi abolirla. Gli attivisti sostengono che la situazione legata ai diritti umani in Iran dovrebbe restare sotto osservazione dopo l’accordo del 14 luglio con le potenze mondiali, in base al quale Teheran vedrà la fine delle sanzioni economiche in cambio di controlli sul suo programma nucleare. L’organizzazione Human Rights Watch sottolinea che, nonostante l’elezione in Iran nel 2013 del presidente Hassan Rouhani, un pragmatico favorevole a più collaborazione con l’Occidente, non vi sia stato nel Paese alcun significativo miglioramento nel campo dei diritti umani.
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