Più di 100 tra attivisti dei diritti umani e professionisti dei media si incontreranno a Roma dal 2 al 13 novembre per discutere e lavorare insieme ad una nuova narrazione della più grossa crisi umanitaria degli ultimi anni.
Prodotti multimediali, articoli, mappe, mini-documentari saranno creati attraverso un lavoro collettivo che mira costruire “una nuova, potente ed efficace comunicazione” sui temi della migrazione e dell’asilo.
The 19 million project prende il nome dai 19 milioni di rifugiati che – solo nel 2014 – hanno lasciato il proprio Paese per sfuggire a guerra e persecuzione, rischiando la loro vita per dare un futuro alle loro famiglie.
E’ un’iniziativa che nasce negli Stati Uniti ed è promossa da un’organizzazione non profit Chicas Poderosas, che lavora per l’inclusione nel mondo digitale e delle news di giornaliste latino americane, dalla Univision Communication e da Fusion, produttori di contenuti multimediali nati e rivolti sempre alla comunità latino americana.
L’appuntamento romano si avvarrà della collaborazione della CILD, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, che riunisce una trentina di associazioni italiane da ARCI al Gruppo Abele, da COSPE alla rete LasciateCIE entrare. La Coalizione presenterà durante le giornate Open Migration, una piattaforma multimediale “che vuole rilanciare un dibattito articolato e basato sui dati anche nel nostro Paese”.
I risultati di The 19 Million Project verranno mostrati durante la serata conclusiva in cui si svolgerà anche la cerimonia del Premio CILD per le Libertà Civili.
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