Nel mirino anche la stampa. Con l’accusa di “istigazione a delinquere” un tribunale di Istanbul ha ordinato il sequestro della rivista Nokta e l’arresto del direttore e del caporedattore centrale.
A non essere stata gradita è la copertina con una foto di Erdogan e il titolo “Lunedì 2 novembre: l’inizio della guerra civile turca”, il riferimento è al voto politico con cui ha riconquistato la maggioranza assoluta in Parlamento. Licenziati 57 giornalisti del gruppo editoriale anti-Erdogan Ipek, già commissariato da un tribunale.
Il bavaglio ai media è stato denunciato dall’Osce: “I media sono gravemente sotto pressione”, dice il capo degli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, Ignazio Sanchez Amor. “Le indagini penali a carico di giornalisti per sostegno al terrorismo e diffamazione del presidente hanno avuto un effetto spaventoso sui media”.
Anche le bombe sono tornate a farsi sentire nel sud-est del Paese, dopo il voto di domenica. L’aviazione turca ha compiuto nuovi raid contro covi e depositi di armi della guerriglia curda del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), nella provincia di Hakkari, e in sei zone nel nord dell’Iraq.
Il bavaglio ai media è stato denunciato dall’Osce: “I media sono gravemente sotto pressione”, dice il capo degli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, Ignazio Sanchez Amor. “Le indagini penali a carico di giornalisti per sostegno al terrorismo e diffamazione del presidente hanno avuto un effetto spaventoso sui media”.
Anche le bombe sono tornate a farsi sentire nel sud-est del Paese, dopo il voto di domenica. L’aviazione turca ha compiuto nuovi raid contro covi e depositi di armi della guerriglia curda del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), nella provincia di Hakkari, e in sei zone nel nord dell’Iraq.
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