“Nonostante i venti di guerra e la minaccia del terrorismo, la pena dimore nel mondo oggi per fortuna non gode di buona salute”. Lo ha detto Mario Marazziti, presidente della commissione Affari sociali della Camera incontrando a Roma una delegazione parlamentare del Nebraska, il primo Stato conservatore degli Usa che in maggio ha abolito la pena capitale.
L’occasione e’ stata “Cities for Life”, la manifestazione organizzata dalla Comunita’ di Sant’Egidio e che quest’anno, partendo da Roma con il Colosseo illuminato, ha coinvolto 2030 citta’ in tutto il mondo. “La vita e’ più forte della morte. Ecco perche’ vinceremo sulla pena di morte”, ha detto Sister Helen Prejan, la religiosa americana di Dead Man Walking che ha partecipato, con il presidente della comunità trasteverina Marco Impagliazzo e la delegazione del Nebraska, all’accensione dell’anfiteatro Flavio, luogo storico di esecuzioni al tempo di Roma antica.
Marazziti, portavoce della Comunita’ e autore di molti libri sulla pena capitale e da ultimo di “Life”, ha osservato che a livello globale il boia e’ stato mandato in pensione in ormai cento Stati mentre una cinquantina applicano una moratoria di fatto. “Dagli anni ’70, i Paesi che non ricorrono più alla pena capitale sono aumentati di oltre 7 volte: erano 20, oggi sono più di 150”, ha sottolineato Marazziti, aggiungendo però che alcuni Stati hanno sospeso la moratoria, riprendendo le esecuzioni: tra questi, Indonesia, Pakistan, Ciad e Giordania.
“La storia del mondo cambia rapidamente”, ha spiegato, presentando l’esperienza abolizionista del Nebraska, illustrata dai senatori Colby Coash e Mark Kolteman, oltre che da Miriam Kelle, parente di una vittima e attivista contro la pena capitale nello stesso Stato degli Usa: “Eventi come Cities for Life sono davvero una speranza per le famiglie delle vittime che hanno subito un omicidio in casa”, ha detto la Kelle.
Il lavoro per l’abolizione della pena di morte in Nebraska è cominciato più di trent’anni fa. Secondo Marazziti, lo Stato americano e’ “un esempio per tutto il mondo conservatore”.
Il senatore Kolterman ha spiegato la filosofia che ha portato il suo stato a votare contro le esecuzioni: “Sono sempre stato per la vita. Penso che la vita incominci col concepimento e termini con la morte naturale. Nessuno ha il potere di toglierla. Ho votato in coscienza quattro volte contro la pena di morte. L’ho fatto per i miei elettori e per lo Stato del Nebraska, perché uno Stato del Nebraska senza pena di morte è uno Stato migliore”.
“Città per la vita” si celebra ogni 30 novembre, in ricordo dell’anniversario della prima abolizione per legge della pena capitale decisa da uno stato europeo, il Granducato di Toscana, nel 1786. È un’iniziativa che negli anni ha riunito amministrazioni locali e società civili di ogni parte del mondo, unite in questa battaglia di civiltà e per la vita. Assieme alla Giornata Mondiale che si celebra ogni 10 ottobre, è la più estesa mobilitazione mondiale dell’anno contro la pena capitale. (@alebal)
Marazziti, portavoce della Comunita’ e autore di molti libri sulla pena capitale e da ultimo di “Life”, ha osservato che a livello globale il boia e’ stato mandato in pensione in ormai cento Stati mentre una cinquantina applicano una moratoria di fatto. “Dagli anni ’70, i Paesi che non ricorrono più alla pena capitale sono aumentati di oltre 7 volte: erano 20, oggi sono più di 150”, ha sottolineato Marazziti, aggiungendo però che alcuni Stati hanno sospeso la moratoria, riprendendo le esecuzioni: tra questi, Indonesia, Pakistan, Ciad e Giordania.
“La storia del mondo cambia rapidamente”, ha spiegato, presentando l’esperienza abolizionista del Nebraska, illustrata dai senatori Colby Coash e Mark Kolteman, oltre che da Miriam Kelle, parente di una vittima e attivista contro la pena capitale nello stesso Stato degli Usa: “Eventi come Cities for Life sono davvero una speranza per le famiglie delle vittime che hanno subito un omicidio in casa”, ha detto la Kelle.
Il lavoro per l’abolizione della pena di morte in Nebraska è cominciato più di trent’anni fa. Secondo Marazziti, lo Stato americano e’ “un esempio per tutto il mondo conservatore”.
Il senatore Kolterman ha spiegato la filosofia che ha portato il suo stato a votare contro le esecuzioni: “Sono sempre stato per la vita. Penso che la vita incominci col concepimento e termini con la morte naturale. Nessuno ha il potere di toglierla. Ho votato in coscienza quattro volte contro la pena di morte. L’ho fatto per i miei elettori e per lo Stato del Nebraska, perché uno Stato del Nebraska senza pena di morte è uno Stato migliore”.
“Città per la vita” si celebra ogni 30 novembre, in ricordo dell’anniversario della prima abolizione per legge della pena capitale decisa da uno stato europeo, il Granducato di Toscana, nel 1786. È un’iniziativa che negli anni ha riunito amministrazioni locali e società civili di ogni parte del mondo, unite in questa battaglia di civiltà e per la vita. Assieme alla Giornata Mondiale che si celebra ogni 10 ottobre, è la più estesa mobilitazione mondiale dell’anno contro la pena capitale. (@alebal)
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