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domenica 6 dicembre 2015

Nasce "Afriactivistes", rete di blogger africani per la democrazia al lavoro il 35 paesi

Radio Vaticana
A Dakar, in Senegal, è nata ufficialmente “Afriactivistes”, la Lega dei blogger africani per la democrazia. Al lavoro in 35 Paesi, attraverso la tecnologia e i social network mobilitano la popolazione, come nel caso della campagna per elezioni trasparenti in Burkina Faso tre giorni fa

Veronica Di Benedetto Montaccini ha intervistato Souleymane Ouedrago, portavoce di Balai Citoyen, movimento del Burkina Faso, tra i fondatori della Lega dei blogger:

R. – I cyber-attivisti d’Africa, ovvero tutti i blogger impegnati nelle battaglie sociali, si sono riuniti a Dakar, abbiamo così cercato di mettere in piedi una lega. Abbiamo capito che i social network in Internet hanno contribuito enormemente a sensibilizzare la popolazione, a mobilitarla.

D. – Nel caso particolare del Burkina Faso, movimenti di cittadini come “Je vote et Je reste” (io voto, e dunque resisto ndr) sono fondamentali per elezioni trasparenti e libere?

R. – In Burkina Faso, per esempio, è la Rete che ha permesso che si sviluppasse la mobilitazione e che il potere cambiasse. Con Balai Citoyen abbiamo lanciato la campagna “Je vote et je reste” che ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione affinché il maggior numero di persone possibile vada a votare. E’ importante che ciascuno si senta osservatore: ognuno svolge un ruolo di controllo, di sentinella per le elezioni libere, così come per altri diritti in altri Stati dell’Africa.

D. – Mi racconta quali sono le azioni pratiche che si possono svolgere attraverso Internet?

R. – Considerate che le radio avevano avuto il divieto di trasmettere, la televisione pure e non noi avevamo altro se non Facebook, Twitter e gli altri social network per comunicare tra di noi. Facebook, Twitter e YouTube sono stati strumenti molto utilizzati per informare la popolazione, per sensibilizzarla, per mobilitarla in funzione dei diversi incontri e delle diverse manifestazioni. Perfino chi non è andato a scuola o chi non sa leggere né scrivere molto bene, si trova sulla rete dei social!

D. – Ma come possono essere possibili queste strategie con un divario digitale? Quante persone hanno uno smartphone o un portatile?

R. – Devo dirle che circa l’80 per cento della popolazione ha il cellulare, e bisogna dire anche che in Burkina Faso ci sono tra le 150 mila e le 200 mila persone che sono iscritte a Facebook. E’ sufficiente che solo una percentuale anche bassa di popolazione sia sulle reti, affinché un evento della vita reale vada a toccare tutto il resto della popolazione, diventi quindi virale. E’ una rivoluzione che è in atto nel Burkina dal 2014: d’ora in avanti, tutti dovranno fare i conti con Internet.

D. – 35 Stati si sono uniti a questa Lega dei Blogger Africani. Quali sono, secondo lei, i punti in comune di questi Paesi?

R. – Abbiamo deciso di formalizzare le cose, cioè di incontrarci per istituire questa “Lega” per far sì che le esperienze di ciascun Paese possano diventare utili agli altri Paesi. E credo che siamo riusciti a mettere in piedi un buon coordinamento. Sono solo piccoli passi, quelli che stiamo facendo, perché a lungo termine le voci dei popoli, le voci dei giovani siano ascoltate ai livelli politici più alti in Africa.
(Veronica Di Benedetto Montaccini)

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