L'allarme è stato lanciato oggi dall'Unicef (Fondo Onu per l'infanzia): oltre tre milioni di giovanissimi nel paese himalayano rischiano serie conseguenze o addirittura la morte nei mesi invernali per l'impossibilità di disporre di combustibile, cibo, medicinali e vaccini in quantità adeguata.
Cisterne di carburante e automezzi bloccati alla frontiera India/Nepal |
L'inverno è arrivato anche in Nepal e con esso i disagi abituali del freddo e delle precipitazioni, a cui si aggiungono quelli del dopo-terremoto con una ricostruzione lontana anche dall'essere avviata.
Elementi che accrescono il rischio di patologie, soprattutto per i più piccoli, che il paese non è in grado oggi di affrontare. I depositi governativi hanno esaurito il vaccino contro la tubercolosi, mentre anche altri vaccini come pure gli antibiotici sono a livello critico.
Sono almeno 200.000 le famiglie terremotate che vivono in condizioni precarie a una altitudine superiore ai 1500 metri dove le condizioni climatiche risulteranno ancora più difficili. Il segretario dell'Onu Ban Ki-moon ha nei giorni scorsi lanciato un appello ai governi di Kathmandu e New Delhi affinché giungano presto a un accordo per la riapertura della frontiera per ragioni umanitarie.
[CO]
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