Liberia: Tre condannati all'impiccagione per omicidio. Il Tribunale del secondo circuito giudiziario della contea di Grand Bassa, in Liberia, ha condannato tre persone all’impiccagione in relazione all’omicidio di Nimely Tarr, commesso ad agosto 2014 per "scopo rituale".
Secondo il tribunale, Samuel Targbehn, Emmanuel Juludoe e James Reeves avrebbero asportato parti del corpo della vittima, compresi organi interni. I tre sono residenti nella città di Paytoe, nel primo distretto della contea di Grand Bassa. Erano stati incriminati per il reato di omicidio.
Per 200 dollari si erano venduti parti del corpo dell'ucciso. Gli imputati avrebbero ricevuto 200 dollari da una persona non identificata in cambio delle parti umane. Secondo l'accusa, il 9 agosto 2014, Nimely Tarr lasciò la sua residenza di Woe Town per Paytoe Town, dove incontrò i tre uomini, che lo attirarono in una vicina fattoria di canna da zucchero e lo uccisero a sangue freddo. La sentenza dice che gli imputati hanno ammesso di aver ricevuto 200 dollari in cambio di parti umane da usare in un rito e che saranno impiccati nel cimitero di Upper Buchanan tra le 6 di mattina e le 18 di un giorno ancora non precisato, ma imminente. Lo Stato era rappresentato da Samuel K. Jacob, mentre gli imputati erano difesi da Paul P. Jarvan, che ha già annunciato di voler presentare appello alla Corte Suprema.
Per 200 dollari si erano venduti parti del corpo dell'ucciso. Gli imputati avrebbero ricevuto 200 dollari da una persona non identificata in cambio delle parti umane. Secondo l'accusa, il 9 agosto 2014, Nimely Tarr lasciò la sua residenza di Woe Town per Paytoe Town, dove incontrò i tre uomini, che lo attirarono in una vicina fattoria di canna da zucchero e lo uccisero a sangue freddo. La sentenza dice che gli imputati hanno ammesso di aver ricevuto 200 dollari in cambio di parti umane da usare in un rito e che saranno impiccati nel cimitero di Upper Buchanan tra le 6 di mattina e le 18 di un giorno ancora non precisato, ma imminente. Lo Stato era rappresentato da Samuel K. Jacob, mentre gli imputati erano difesi da Paul P. Jarvan, che ha già annunciato di voler presentare appello alla Corte Suprema.
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