Richard Allen Masterson |
Città del Vaticano - "Sono in collegamento stretto con un condannato a morte in Texas che subira' l'esecuzione domani. C'e' un gruppo di cristiani che segue questo caso: quest'uomo da dodici anni aspetta che sia eseguita la pena capitale". Lo ha rivelato con parole accorate il cardinale di Vienna Christoph Schoenborn, durante la conferenza stampa in Vaticano per la presentazione del Congresso Apostolico Europeo della Misericordia (Roma, 31 marzo-4 aprile 2016) e del Congresso Apostolico Mondiale della Misericordia (Filippine, 16-20 gennaio 2017), parlando del caso di Richard Allen Masterson, per la cui salvezza movimenti cattolici, tra cui la Comunita' di Sant'Egidio, hanno diffuso pubblici appelli. "Anche il Papa e' informato su questo Richard che sara' messo a morte domani", ha quindi detto il card. Schoenborn.
"L'apostolato della misericordia - ha spiegato il porporato austriaco - che fanno alcuni cristiani in Texas, nel seguire il condannato a morte e la famiglia, e' la testimonianza della vicinanza di Gesu' a quest'uomo, che cosi' fa la dolce esperienza del cuore misericordioso di Gesu'".
Richard Allen Masterson e' nato il 5 marzo 1972 nella Contea di Harris in Texas. E' stato accusato dell'omicidio di Darin Shane Honeycutt, avvenuto quando aveva 29 anni, a Houston (Texas) il 9 febbraio 2001. A Masterson e' stata data la sentenza di morte presso la Contea di Harris il 15 Maggio 2002 ed e' stato imprigionato presso la Polunsky Unit, a South Livingston (Texas). La sua esecuzione e' prevista per il 20 gennaio 2016.
Ad oggi Richard e' stato detenuto nel Braccio della Morte per 13 anni e mezzo.
L'uomo, ora di 43 anni, ha avuto un'infanzia difficile, sottolineano i movimenti che ne chiedono la salvezza. E' nato in una famiglia numerosa con limitate risorse economiche. A 14 anni e' scappato di casa e ha iniziato a vivere di espedienti in strada (piccoli furti, droga, prostituzione maschile). Da allora, e' cresciuto nel difficile mondo della piccola delinquenza di strada ed ha alternato periodi di onesto lavoro ad altri di piu' oscure attivita', imparando a fare uso di alcool e droga, finche' a 29 anni ha avuto il tragico incontro che ha portato alla morte di Darin Shane Honeycutt.
Nel corso di questi anni, a causa della sua limitata disponibilita' economica, Richard e' stato difeso da avvocati d'ufficio alternati ad altri poco motivati, che non sono stati in grado di aiutarlo a dimostrare che l'omicidio e' avvenuto in un impeto d'ira, dopo una nottata di abusi di alcool e di droga, non a scopo di rapina. Tutti i suoi appelli ai competenti uffici giudiziari sono stati respinti. Nei tredici anni e mezzo di permanenza nel Braccio della Morte, Richard ha avuto una fitta corrispondenza epistolare con numerose persone sia italiane che di altri Paesi, le lettere hanno fatto emergere la sensibilita' dei suoi sentimenti e la sua maturazione come uomo.
"Il duro e complesso percorso umano che Richard ha attraversato, anche in questi lunghi anni di carcere - osservano le associazioni che ne chiedono la sospensione della condanna -, ha fatto di lui, a 43 anni, una persona migliore di quella entrata in carcere a 29 anni. Una persona ben consapevole della gravita' dell'atto compiuto nel 2001".
"L'apostolato della misericordia - ha spiegato il porporato austriaco - che fanno alcuni cristiani in Texas, nel seguire il condannato a morte e la famiglia, e' la testimonianza della vicinanza di Gesu' a quest'uomo, che cosi' fa la dolce esperienza del cuore misericordioso di Gesu'".
Richard Allen Masterson e' nato il 5 marzo 1972 nella Contea di Harris in Texas. E' stato accusato dell'omicidio di Darin Shane Honeycutt, avvenuto quando aveva 29 anni, a Houston (Texas) il 9 febbraio 2001. A Masterson e' stata data la sentenza di morte presso la Contea di Harris il 15 Maggio 2002 ed e' stato imprigionato presso la Polunsky Unit, a South Livingston (Texas). La sua esecuzione e' prevista per il 20 gennaio 2016.
Ad oggi Richard e' stato detenuto nel Braccio della Morte per 13 anni e mezzo.
L'uomo, ora di 43 anni, ha avuto un'infanzia difficile, sottolineano i movimenti che ne chiedono la salvezza. E' nato in una famiglia numerosa con limitate risorse economiche. A 14 anni e' scappato di casa e ha iniziato a vivere di espedienti in strada (piccoli furti, droga, prostituzione maschile). Da allora, e' cresciuto nel difficile mondo della piccola delinquenza di strada ed ha alternato periodi di onesto lavoro ad altri di piu' oscure attivita', imparando a fare uso di alcool e droga, finche' a 29 anni ha avuto il tragico incontro che ha portato alla morte di Darin Shane Honeycutt.
Nel corso di questi anni, a causa della sua limitata disponibilita' economica, Richard e' stato difeso da avvocati d'ufficio alternati ad altri poco motivati, che non sono stati in grado di aiutarlo a dimostrare che l'omicidio e' avvenuto in un impeto d'ira, dopo una nottata di abusi di alcool e di droga, non a scopo di rapina. Tutti i suoi appelli ai competenti uffici giudiziari sono stati respinti. Nei tredici anni e mezzo di permanenza nel Braccio della Morte, Richard ha avuto una fitta corrispondenza epistolare con numerose persone sia italiane che di altri Paesi, le lettere hanno fatto emergere la sensibilita' dei suoi sentimenti e la sua maturazione come uomo.
"Il duro e complesso percorso umano che Richard ha attraversato, anche in questi lunghi anni di carcere - osservano le associazioni che ne chiedono la sospensione della condanna -, ha fatto di lui, a 43 anni, una persona migliore di quella entrata in carcere a 29 anni. Una persona ben consapevole della gravita' dell'atto compiuto nel 2001".
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