La confisca dei beni ai rifugiati per pagare le spese di soggiorno, l’allungamento da 1 a 3 anni per il ricongiungimento familiare.
Sono le due misure per così dire faro della riforma del diritto d’asilo che la Danimarca vota oggi, a discapito del coro di critiche da parte del Consiglio dei Diritti dell’Uomo e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Il Parlamento Danese |
Il Ministro danese all’Immigrazione Inger Støjberg, un falco del governo di Lars Løkke Rasmussen, ha difeso il testo al Parlamento Europeo:
“Riteniamo giusto e ragionevole che quei richiedenti asilo che portino con sè beni a sufficienza debbano coprire i costi di vitto e alloggio durante il processo per la richiesta d’asilo” ha detto.
Ma come fare la differenza tra i beni di valore puramente economico e quelli carichi di un valore affettivo? Su questo punto focalizzato le sue critiche al progetto l’eurodeputata olandese Sophia in`t Veld, del partito D66, membro dell’Alde, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa:
“E come considererete i beni di valore sentimentale? Qualcuno che viaggia per migliaia di chilometri a rischio della propria vita probabilmente soltanto con uno zaino in spalla, non credete che dia un enorme valore sentimentale ad ogni singolo oggetto? Diversamente non lo avrebbero portato con sè” ha detto.
Il voto sulla riforma è assicurato per l’esecutivo del liberale Rasmussen alleato del partito popolare danese anti-immigrazione e sostenuto da un accordo con i social-democratici.
“Sequestrare i gioielli di un rifugiato ha un forte impatto simbolico” dice l’ex-Premier liberale danese Birthe Rønn Hornbech. “Il Primo Ministro dice che c‘è un malinteso. No, non c‘è nessun malinteso. Basta leggere il testo o ascoltare cosa dicono i Ministri. C‘è davvero da pensare ai campi di concentramento nazisti” denuncia.
Il testo prevede che la polizia possa perquisire i richiedenti asilo e confiscare il denaro liquido eccedente le 10.000 corone, equivalenti a circa 1.340 euro. Anche i singoli oggetti il cui valore superi questa cifra saranno oggetto di sequestro, esclusi i cosiddetti oggetti di valore affettivo.
Di Andrea S. Neri
“Riteniamo giusto e ragionevole che quei richiedenti asilo che portino con sè beni a sufficienza debbano coprire i costi di vitto e alloggio durante il processo per la richiesta d’asilo” ha detto.
Ma come fare la differenza tra i beni di valore puramente economico e quelli carichi di un valore affettivo? Su questo punto focalizzato le sue critiche al progetto l’eurodeputata olandese Sophia in`t Veld, del partito D66, membro dell’Alde, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa:
“E come considererete i beni di valore sentimentale? Qualcuno che viaggia per migliaia di chilometri a rischio della propria vita probabilmente soltanto con uno zaino in spalla, non credete che dia un enorme valore sentimentale ad ogni singolo oggetto? Diversamente non lo avrebbero portato con sè” ha detto.
Il voto sulla riforma è assicurato per l’esecutivo del liberale Rasmussen alleato del partito popolare danese anti-immigrazione e sostenuto da un accordo con i social-democratici.
“Sequestrare i gioielli di un rifugiato ha un forte impatto simbolico” dice l’ex-Premier liberale danese Birthe Rønn Hornbech. “Il Primo Ministro dice che c‘è un malinteso. No, non c‘è nessun malinteso. Basta leggere il testo o ascoltare cosa dicono i Ministri. C‘è davvero da pensare ai campi di concentramento nazisti” denuncia.
Il testo prevede che la polizia possa perquisire i richiedenti asilo e confiscare il denaro liquido eccedente le 10.000 corone, equivalenti a circa 1.340 euro. Anche i singoli oggetti il cui valore superi questa cifra saranno oggetto di sequestro, esclusi i cosiddetti oggetti di valore affettivo.
Di Andrea S. Neri
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