In occasione del 14esimo anniversario dell'apertura, Amnesty International afferma: "È diventato il simbolo della tortura". In occasione del 14esimo anniversario dell'apertura di Guantánamo, Amnesty International ha dichiarato che gli ostacoli posti dal Congresso americano alla chiusura del centro di detenzione rischiano di porre gli Usa tra i paesi che continuano stabilmente a violare gli standard internazionali condivisi in materia di giustizia e diritti umani.

A Guantánamo si trovano attualmente 104 detenuti, 45 dei quali rimangono reclusi anche se ne è stato già autorizzato il rilascio. Quando s'insediò alla presidenza, nel gennaio 2009, il presidente Barack Obama firmò un ordine esecutivo che prevedeva la chiusura del famigerato centro di detenzione entro un anno. Sette anni dopo, Guantánamo è ancora aperto. Il presidente Obama ha parlato del progetto di chiudere Guantánamo, trasferendo in carceri in territorio statunitense alcuni prigionieri per continuare a sottoporli a detenzione a tempo indeterminato.
"Così facendo, cambierebbe solo il codice di avviamento postale di Guantánamo e si darebbe alle prossime amministrazioni un precedente pericoloso. Il presidente Obama deve porre fine, e non spostarla altrove, alla detenzione a tempo indeterminato senza processo - ha sottolineato Shah.
La popolazione carceraria di Guantánamo potrebbe essere sensibilmente ridotta trasferendo le decine di detenuti di cui è stata già approvato il rilascio. Il Pentagono dovrebbe ricevere dal presidente chiare direttive per il loro trasferimento verso paesi considerati sicuri". "I detenuti che non possono essere trasferiti dovrebbero essere processati nei tribunali federali oppure rilasciati e dovrebbero essere aperte indagini sulle torture e sulle altre violazioni dei diritti umani commesse a Guantánamo - ha concluso Shah. Il presidente Obama ha appena un altro anno per tradurre in realtà il suo impegno a chiudere Guantánamo. Sono in gioco il suo lascito in tema di diritti umani, così come quello degli Usa. Non sarà facile, ma il presidente Obama può e deve riuscirci".
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