La guerra continua in Afghanistan, anche dopo la partenza delle truppe straniere. Di per sé non è una novità. Lo è invece il fatto che il 2015 è stato un anno assai sanguinoso per il Paese. Il numero delle vittime civili è stato il più alto mai registrato ufficialmente: 11.002 persone.
A dirlo il Rapporto annuale 2015 dell’Onu sulla Protezione dei civili nei conflitti
armati.
Si tratta di un documento preparato dalla Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan in collaborazione con l’Ufficio per i Diritti umani.
“L’aumento dei combattimenti terrestri dentro o intorno ai centri abitati”, ha detto una portavoce, “insieme all’azione dei kamikaze e ad altri attacchi nelle principali città, sono state nel 2015 le cause principali delle vittime e dei feriti collegati al conflitto”.
Si tratta inoltre del più alto numero di vittime civili nel conflitto afghano da quando nel 2009 l’Unama ha cominciato a contabilizzarle.
armati.
Si tratta di un documento preparato dalla Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan in collaborazione con l’Ufficio per i Diritti umani.
“L’aumento dei combattimenti terrestri dentro o intorno ai centri abitati”, ha detto una portavoce, “insieme all’azione dei kamikaze e ad altri attacchi nelle principali città, sono state nel 2015 le cause principali delle vittime e dei feriti collegati al conflitto”.
Si tratta inoltre del più alto numero di vittime civili nel conflitto afghano da quando nel 2009 l’Unama ha cominciato a contabilizzarle.
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