Liberare mille prigionieri, detenuti per reati minori nelle carceri indiane, concedendo loro uno speciale "indulto" nell'Anno giubilare: è la richiesta che i Francescani indiani inoltrano al governo, auspicando che anche nella società indiana possa esserci una traccia dell'Anno santo della misericordia indetta da Papa Francesco.
Come comunicato all'agenzia vaticana Fides, l'iniziativa parte dalla "Associazione delle Famiglie Francescane d'India" (Affi) una rete che unisce a livello nazionale gli oltre 50mila francescani di diverse congregazioni religiose, maschili e femminili, e laici.
Riuniti per la loro assemblea nazionale a Bangalore nei giorni scorsi, i rappresentanti dell'Affi hanno riflettuto sul tema "Essere francescani: volto della misericordia di Cristo in questo mondo".
I francescani in India, presenti con 54 congregazioni in 164 province, sono impegnati principalmente nell'aiuto dei poveri e degli emarginati attraverso istituzioni educative, mediche e opere sociali. "Essendo già coinvolti in opere di misericordia corporali e spirituali e sulle orme di San Francesco e Santa Chiara d'Assisi, il richiamo di Papa Francesco per il Giubileo della Misericordia ha aggiunto e rinnovato una motivazione speciale alla missione dei francescani in India", spiega a Fides padre Nithiya Sagayam, dei frati minori, coordinatore dell'Affi.
Ora i francescani hanno focalizzato la loro attenzione sul rilascio dei prigionieri detenuti per piccoli reati. Alcune opere sociali gestite dai francescani già accolgono detenuti o ex detenuti che hanno le pene commutate in servizi sociali. Ora si intende avviare negoziati con le autorità governative per ottenere un piccolo indulto ma anche per "guidare gli ex detenuti e far sì che riprendano la vita con dignità e speranza", conclude padre Sagayam.
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