Un mondo senza pena di morte? Ministri della Giustizia di
30 paesi ne parlano lunedì a Roma
IX Congresso Internazionale, Camera dei Deputati, 22 febbraio.
Rappresentanti di paesi sia abolizionisti che mantenitori.
Passi significativi per un mondo più umano e una giustizia più equa.
Resoconto del Congresso dal sito www.santegidio.org
Roma 21/02/2016 - Papa Francesco all'Angelus, in occasione del IX Congresso Internazionale dei ministri della giustizia, per un mondo senza la pena di morte organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio che si svolgerà domani con la presenza dei rappresentanti di 30 paesi del mondo, ha scelto di rinnovare l'appello per l'abolizione della pena di morte nel mondo e, ai governanti cattolici, di realizzare una moratoria delle esecuzioni per questo Anno Santo della Misericordia.
www.santegidio.org
In un tempo di guerra diffusa, come il nostro, infatti, invocare soluzioni semplificate e ricercare capri espiatori, in nome della sicurezza, può sembrare naturale e riscuotere successo. Il terrorismo alza il livello della violenza e spinge l’opinione pubblica a schierarsi: con o contro. E contro equivale a sopprimere, anche fisicamente, il violento. Le immagini di esecuzioni barbare, come nei video del Daesh, diffondono nella società una cultura della morte. È la sfida del terrorismo globale: propagandare la paura.
Per partecipare al convegno è necessario confermare entro venerdì 19 febbraio 2016 la propria adesione a info@santegidio.org
Per informazioni: 39 06.585661
IX Congresso Internazionale, Camera dei Deputati, 22 febbraio.
Rappresentanti di paesi sia abolizionisti che mantenitori.
Passi significativi per un mondo più umano e una giustizia più equa.
Resoconto del Congresso dal sito www.santegidio.org
Roma 21/02/2016 - Papa Francesco all'Angelus, in occasione del IX Congresso Internazionale dei ministri della giustizia, per un mondo senza la pena di morte organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio che si svolgerà domani con la presenza dei rappresentanti di 30 paesi del mondo, ha scelto di rinnovare l'appello per l'abolizione della pena di morte nel mondo e, ai governanti cattolici, di realizzare una moratoria delle esecuzioni per questo Anno Santo della Misericordia.
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In un video (in inglese) Marco Impagliazzo illustra il senso e gli scopi del Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia che si apre a Roma il 22 febbraio, e che ha ricevuto oggi l'augurio di papa Francesco.
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In un video (in inglese) Marco Impagliazzo illustra il senso e gli scopi del Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia che si apre a Roma il 22 febbraio, e che ha ricevuto oggi l'augurio di papa Francesco.
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Un mondo senza pena di morte? Ministri della Giustizia di
30 paesi ne parlano lunedì a Roma
IX Congresso Internazionale, Camera dei Deputati, 22 febbraio.
Rappresentanti di paesi sia abolizionisti che mantenitori.
Passi significativi per un mondo più umano e una giustizia più equa.
Perchè la Comunità di Sant'Egidio riunisce ogni anno, da 9 anni, i ministri di paesi di ogni continente per discutere delle prospettive di abolizione della pena di morte? Non si tratta di un esercizio accademico, o di un evento celebrativo. Al contrario, si tratta di uno spazio in cui, nello spirito di dialogo che è la cifra delle iniziative della Comunità, si esaminano i percorsi possibili e realisti per una gestione più umana della giustizia.
Lungo è il cammino percorso ormai da tanti anni e numerosi sono gli obiettivi raggiunti dai Congressi internazionali dei ministri della Giustizia, promossi dalla Comunità di Sant’Egidio. In ordine di tempo, l’ultimo paese ad avere abolito la pena di morte è stata la Mongolia, lo scorso 4 dicembre, anche grazie a questo paziente lavoro.
Il 22 e 23 febbraio il Segretario di Stato per la Giustizia della Mongolia sarà a Roma insieme ad oltre trenta fra ministri e rappresentanti di paesi africani, asiatici, latinoamericani ed europei. Alcuni di questi (El Salvador, Rwanda, Timor Est, Togo) hanno già abolito la pena di morte da tempo; altri (Repubblica Centrafricana, Mali, Sierra Leone, Sri Lanka) hanno sospeso le esecuzioni e aderito alla votazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in favore della moratoria; altri ancora, come il Vietnam e la Somalia, mantengono la pena di morte.
Il 22 e 23 febbraio il Segretario di Stato per la Giustizia della Mongolia sarà a Roma insieme ad oltre trenta fra ministri e rappresentanti di paesi africani, asiatici, latinoamericani ed europei. Alcuni di questi (El Salvador, Rwanda, Timor Est, Togo) hanno già abolito la pena di morte da tempo; altri (Repubblica Centrafricana, Mali, Sierra Leone, Sri Lanka) hanno sospeso le esecuzioni e aderito alla votazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in favore della moratoria; altri ancora, come il Vietnam e la Somalia, mantengono la pena di morte.
In un tempo di guerra diffusa, come il nostro, infatti, invocare soluzioni semplificate e ricercare capri espiatori, in nome della sicurezza, può sembrare naturale e riscuotere successo. Il terrorismo alza il livello della violenza e spinge l’opinione pubblica a schierarsi: con o contro. E contro equivale a sopprimere, anche fisicamente, il violento. Le immagini di esecuzioni barbare, come nei video del Daesh, diffondono nella società una cultura della morte. È la sfida del terrorismo globale: propagandare la paura.
Ma la violenza fa solo il gioco della paura. E la pena di morte, espressione di una cultura violenta, non aiuta a combattere il crimine. La pena capitale – lo dimostrano tanti studi e statistiche – non è un deterrente, non diminuisce i crimini commessi, non garantisce maggiore sicurezza e aggiunge solo altra violenza e altra morte. E soprattutto quando uno Stato uccide in nome della legge, abbassa il livello del suo sistema legislativo al livello di chi uccide. Per questo occorre rinnovare l’impegno in difesa della vita e ridare slancio alla lotta per l’abolizione della pena di morte.
Il congresso di Roma sarà un’occasione importante per offrire sostegno e strumenti giuridici a quegli Stati che stanno intraprendendo un percorso verso l’abolizione o la sospensione della pena di morte. Riaffermare la sacralità della vita e diffondere una cultura della pace può togliere terreno alla paura, che in questo tempo difficile rischia di prevalere nelle scelte di tanti.
A Roma, il 22 febbraio, alla Camera dei Deputati
Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi
Camera dei Deputati
Via di Campo Marzio, 78 - Roma
Lunedì 22 Febbraio 2016 ore 10.00 - 13.30
L'ingresso in sala inizierà alle ore 09.15
Per partecipare al convegno è necessario confermare entro venerdì 19 febbraio 2016 la propria adesione a info@santegidio.org
Per informazioni: 39 06.585661
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