Per Jorge Mario Bergoglio sarà la terza visita in Messico e ovviamente la prima da Pontefice
Ancora una volta con gli ultimi. Il 12 febbraio Papa Francescoandrà in Messico dove incontrerà in Chapas i nativi, i detenuti, le famiglie delle vitime dei narcos e celebrerà messa vicino alle rete che divide il Messico con gli Sati Uniti.
Francesco volerà all'andata con un aereo Alitalia che lo porterà prima da Roma all'Avana e poi dalla capitale cubana a Città del Messico, mentre al ritorno in Italia volerà con un aereo della linea AeroMexico. Saranno cinque le papamobili che userà il Pontefice nei suoi viaggi nelle diverse città, con diversi spostamenti anche in elicottero. "Nessuna preoccupazione per la sicurezza -assicura padre Federico Lombardi portavoce del Vaticano- tutti in Messico vogliono bene al Papa e nessuno intende minacciarlo. I problemi di violenza che purtroppo sono presenti nel Paese riguardano questioni interne messicane, che nulla hanno a che vedere con la visita apostolica di Papa Francesco".
Le tappe più importanti del viaggio sono: il 15 febbraio, quando Bergoglio sarà in Chapas e in particolare San Cristóbal de Las Casas, al sud del paese. Qui celebra messa nel centro sportivo municipale, messa che avrà canti e letture nelle tre lingue indigene locali, e alle 13 pranzerà "con rappresentanti di indigeni" e con il seguito papale.
Il 17, invece, il pontefice andrà a Ciudad Juarez. Verrà celebrata messa nell'area fieristica su di un palco che si trova ad appena 80 metri dalla frontiera con gli Stati Uniti, segnata da una rete metallica, luogo di tentato transito di migliaia di migranti verso gli Usa. E mentre la maggior parte dei fedeli (si stima almeno 200 mila persone) assisterà alla messa nell'area della fiera, quindi in territorio messicano, ce ne saranno altri 50 mila circa che la seguiranno dall'altra parte della rete, dal versante Usa, nel territorio di El Paso.
Nell'avvicinarsi al luogo della messa, giungendovi in "papamobile" aperta, il Pontefice passerà accanto al confine, salutando le persone al di là della rete. Sarà quindi una messa, nelle intenzioni di Bergoglio, celebrata praticamente sulla frontiera, visibile da entrambe le parti. Anche ai fedeli oltre il confine verrà distribuita la comunione.
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