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mercoledì 23 marzo 2016

Giordania, 117.000 rifugiati nei campi, difficile accesso alle cure mediche

Corriere della Sera
La profonda inadeguatezza del sostegno della comunità internazionale e gli ostacoli posti dal governo della Giordania privano i rifugiati siriani dell'accesso a cure mediche e ad altri servizi fondamentali di medicina. 

Campo per rifugiati in Giordania
La denuncia è contenuta in un rapporto diffuso questa mattina da Amnesty International. Vi si raccontano toccanti storie di rifugiati siriani gravemente feriti ma respinti al confine giordano e in alcuni casi morti a seguito delle ferite.

La Giordania ospita 630.000 rifugiati siriani ufficialmente censiti dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati. Sin dal 2012, tuttavia, la Giordania ha imposto sempre maggiori limitazioni ai siriani che cercano di entrare nel paese attraverso valichi di confine ufficiali e informali, fatta eccezione per i feriti di guerra.
Ma, come Amnesty International ha appreso da operatori umanitari e familiari di rifugiati siriani feriti in modo grave, non sempre questi ultimi riescono a entrare in Giordania. Nel luglio 2015, almeno 14 feriti gravi tra cui cinque bambini colpiti da una o più schegge di proiettile non sono stati fatti entrare in Giordania.
Secondo le informazioni ottenute da Amnesty International, quattro di loro - tra cui una bambina di tre anni - sono morti al confine mentre chiedevano invano di entrare. 

In un altro caso, un ragazzo di 14 anni in condizioni critiche non è stato fatto entrare in Giordania perché privo di documenti d'identità ed è morto il giorno dopo in un ospedale da campo siriano. 

Tra coloro cui è stato negato l'ingresso in Giordania figura una bambina di due anni e mezzo ferita alla testa a seguito di un attacco con barili bomba.
Il rapporto di Amnesty International evidenzia inoltre l'elevato numero di rifugiati siriani i quali, vivendo fuori dai campi loro assegnati, non sono in grado di accedere alle cure mediche a seguito degli aumenti disposti dal governo di Amman nel novembre 2014 o non hanno i documenti necessari per avervi accesso.

Dei 630.000 rifugiati siriani presenti in Giordania, 117.000 vivono in tre campi ufficiali nei quali hanno accesso all'istruzione, alle cure mediche, all'acqua, al cibo e ai progetti per l'impiego finanziati dalle Nazioni Unite e da organizzazioni nazionali e internazionali.
Per gli altri, le cure mediche restano un miraggio. Occorre pagare le prestazioni mediche e produrre documentazione aggiuntiva, tra cui una tessera rilasciata dal ministero dell'Interno. 

Almeno il 58.3 per cento dei siriani adulti con malattie croniche non è in grado di procurarsi medicinali o di accedere ad altri servizi di medicina. Costretti a decidere se pagare le cure mediche od occuparsi della sopravvivenza dei familiari, si tende a privilegiare quest'ultima.
[...]
Il rapporto di Amnesty International viene reso pubblico una settimana prima del vertice a livello ministeriale convocato dall'Unhcr, in cui agli stati verrà chiesto d'impegnarsi per reinsediare rifugiati e individuare ulteriori soluzioni per l'ammissione dei rifugiati siriani. Il vertice costituisce un'opportunità per i governi di mostrare solidarietà nei confronti dei cinque paesi che ospitano oltre 4,8 milioni di rifugiati siriani e fornire una speranza di vita a chi ne ha bisogno. Finora, la comunità internazionale si è impegnata a reinsediare 178.195 rifugiati siriani, un numero vergognosamente basso. Amnesty International chiede che almeno 480.000 dei rifugiati più vulnerabili che attualmente si trovano nei cinque principali paesi ospitanti - tra cui malati cronici, feriti e persone con disabilità - siano reinsediati in un paese terzo sicuro.


di Riccardo Noury


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