L'editoriale su Famiglia Cristiana
Siamo nella Settimana Santa. Il Vangelo di Pasqua risuona in un mondo difficile. La società fatica ad accoglierlo: è spesso anestetizzata, lontana dai drammi. È finito lo scenario del cristianesimo di ieri: giudizio, inferno, paradiso. Ne veniva una spinta a salvare le anime, la propria e l'altrui. L'ha detto in un'intervista papa Benedetto, ricordando che la salvezza delle anime ha motivato la missione per secoli. Ora pochi vogliono salvare gli altri o si preoccupano della propria anima. Quale dramma della salvezza? E poi come può esserci l'inferno, se Dio è misericordioso? Eppure, oggi, l'inferno esiste. Negli slum del Sud del mondo. Nei campi dei rifugiati. Nelle traversate del Mediterraneo. C'è l'inferno della guerra: in Siria e altrove. C'è un inferno vicino: le malattie psichiche, i malati soli e senza speranza, le famiglie che soffrono, l'odio. C'è l'inferno di chi vive per strada o negli istituti, cui tanti anziani sono condannati.
L'inferno esiste: l'abbiamo incontrato o almeno visto. Il dramma della salvezza esiste, pur in società anestetizzate. Nel cuore della Settimana Santa, l'incontro con la croce di Gesù ci risveglia. Il crocifisso non è solo: la sua croce è simile a quella di altri condannati e disperati. Che fare? Spesso ci si volta dall'altra parte e si cerca di salvare sé stessi. Gesù, sulla croce, rifiuta di "salvare sé stesso". Si è caricato dei dolori di molti, anzi di tutti. È la sensazione dei discepoli, che lo vedevano misericordioso tra i malati, tanto da ricordare il profeta Isaia: «Egli ha preso le nostre infermità».
Dio non lo abbandona però nella gola della morte che inghiotte tutti. Il Vangelo della Pasqua comunica la fede nella risurrezione: il potere indiscutibile del male, della morte, della guerra, della violenza è spezzato. È un Vangelo di salvezza, che forza i muri degli "inferni" del mondo: è possibile uscirne e vivere! La società anestetizzata fatica a gioire di questo messaggio che genera un movimento di amore e speranza. I "ricchi epuloni" continuano invece a banchettare con Lazzaro affamato alla porta.
La risurrezione, nei Vangeli, si accompagna al terremoto: ne hanno bisogno le nostre coscienze. Le parole del Risorto sono decisive: liberano dal dominio incontrastato della paura. Sono le parole di pace di cui sentiamo la necessità sugli scenari del mondo e nella vita delle città: «Pace a voi!», dice Gesù risorto. "
L'inferno esiste: l'abbiamo incontrato o almeno visto. Il dramma della salvezza esiste, pur in società anestetizzate. Nel cuore della Settimana Santa, l'incontro con la croce di Gesù ci risveglia.«Pace a voi!», dice Gesù risorto. Sono le parole di cui oggi sentiamo di più la necessità.
L'inferno esiste: l'abbiamo incontrato o almeno visto. Il dramma della salvezza esiste, pur in società anestetizzate. Nel cuore della Settimana Santa, l'incontro con la croce di Gesù ci risveglia. Il crocifisso non è solo: la sua croce è simile a quella di altri condannati e disperati. Che fare? Spesso ci si volta dall'altra parte e si cerca di salvare sé stessi. Gesù, sulla croce, rifiuta di "salvare sé stesso". Si è caricato dei dolori di molti, anzi di tutti. È la sensazione dei discepoli, che lo vedevano misericordioso tra i malati, tanto da ricordare il profeta Isaia: «Egli ha preso le nostre infermità».
Dio non lo abbandona però nella gola della morte che inghiotte tutti. Il Vangelo della Pasqua comunica la fede nella risurrezione: il potere indiscutibile del male, della morte, della guerra, della violenza è spezzato. È un Vangelo di salvezza, che forza i muri degli "inferni" del mondo: è possibile uscirne e vivere! La società anestetizzata fatica a gioire di questo messaggio che genera un movimento di amore e speranza. I "ricchi epuloni" continuano invece a banchettare con Lazzaro affamato alla porta.
La risurrezione, nei Vangeli, si accompagna al terremoto: ne hanno bisogno le nostre coscienze. Le parole del Risorto sono decisive: liberano dal dominio incontrastato della paura. Sono le parole di pace di cui sentiamo la necessità sugli scenari del mondo e nella vita delle città: «Pace a voi!», dice Gesù risorto. "
Andrea Riccardi
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