"Alla stampa non è consentito l'accesso nei centri di accoglienza." Il messaggio da parte del governo greco non avrebbe potuto essere più chiaro. "Nessun permesso sarà dato a troupe televisive e giornalisti ad accedere ai locali che ospitano i rifugiati."
Poliziotto ungherese alla frontiera cerca di fermare un bambino migrante con in braccio un neonato |
Yiannis Mouzalas, il ministro responsabile della politica dell'immigrazione lo afferma in un comunicato del 29 febbraio. In segno di protesta la Federazione panellenica dei giornalisti una delle più importanti associazioni sindacali dei giornalisti professionisti in Grecia, ha risposto sottolineando che "la società richiede di mostrare tutti gli aspetti della crisi dei rifugiati, comprese le condizioni delle aree dove i profughi vengono ospitati."
La crisi migratoria è diventata un storia interessante in Europa. Domina le notizie televisive con filmati drammatici di migranti su imbarcazioni traballanti che cercano di raggiungere le isole greche dalla terraferma turca, famiglie bloccate in posti di frontiera nei Balcani, o espulsi dalla polizia dai campi improvvisati nella cosiddetta giungla a Calais, nel nord della Francia. Fioriscono ogni giorno editoriali di giornali politici del UE . I social media sono inondati con dichiarazioni di ogni tipo e provenienza.
I giornalisti però sono sempre più banditi dall'aver accesso a notizie dirette.
La crisi migratoria è diventata un storia interessante in Europa. Domina le notizie televisive con filmati drammatici di migranti su imbarcazioni traballanti che cercano di raggiungere le isole greche dalla terraferma turca, famiglie bloccate in posti di frontiera nei Balcani, o espulsi dalla polizia dai campi improvvisati nella cosiddetta giungla a Calais, nel nord della Francia. Fioriscono ogni giorno editoriali di giornali politici del UE . I social media sono inondati con dichiarazioni di ogni tipo e provenienza.
I giornalisti però sono sempre più banditi dall'aver accesso a notizie dirette.
L'anno scorso, il governo di centro-destra ungherese, che ha eretto una recinzione di filo spinato lungo i confini del paese con la Serbia e la Croazia, ha introdotto delle regole per ostacolare il lavoro dei giornalisti.
CPJ (Committee to Protect Journalists) ha documentato lo scorso anno come, in un solo giorno nel mese di settembre, sette giornalisti che lavoravano sulle storie di migranti sono stati picchiati o arrestati dalla polizia ungherese.
La polizia ungherese ha negato di aver attaccato i giornalisti, ha riferito l'Associated Press. Alla stampa è stato anche vietato di entrare nei campi profughi o nei centri di transito, dicendo di voler tutelare la privacy e la sicurezza dei rifugiati.
Purtroppo c'è molto da nascondere dei trattamenti a cui vengono sottoposti i rifugiati alle frontiere e nei centri di accoglienza con continue violazioni dei diritti umani.
ES
Fonte CPJ
ES
Fonte CPJ
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