La tragedia ha coinvolto due barconi con mille persone a bordo. Uno trainava quello poi affondato. Una donna decapitata dalla cima tagliata dagli scafisti. Uno dei mercanti di uomini fermato dalla polizia a Pozzallo
Quattrocento morti, forse anche di più. Un numero da record quello delle presunte vittime di un altro naufragio, il quarto in una settimana, che si è verificato giovedì nel Canale di Sicilia.
E uno degli scafisti è stato fermato questa sera dalla polizia. Particolarmente drammatiche le circostanze della tragedia ricostruite dagli investigatori delle squadre mobili di Agrigento e Ragusa che in queste ore stanno interrogando i superstiti.
Due grandi pescherecci con circa 500 persone a bordo ognuno erano partiti dalle coste libiche, il secondo trainato dal primo con una lunga cima. Dopo poche miglia di navigazione il barcone trainato ha cominciato ad imbarcare acqua. A quel punto, presi dal panico, i migranti che stavano sull'imbarcazione che stava per affondare hanno cominciato, schiacciandosi uno con l'altro, a provare a passare sulla prima barca aggrappandosi alla fune. A decine sono finiti in mare annegando.
di Francesco Viviano E Alessandra Ziniti
di Francesco Viviano E Alessandra Ziniti
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