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lunedì 6 giugno 2016

Proposta vergognosa dell'Austria: "l'Ue faccia come l'Australia... blocchi i migranti sulle isole"

Il Manifesto
Vienna rilancia sul problema migranti adesso chiedendo all'Unione europea di non concedere asilo politico a chi entra illegalmente in Europa dal mare e propone di confinare i migranti su delle isole.


Misure che secondo il ministro degli Esteri austriaco, il popolare Sebastian Kurz, dovrebbero servire a scoraggiare le partenze, ma che sicuramente contribuiranno ad alzare ulteriormente la tensione su un tema estremamente delicato.

 "Non è un caso che gli Stati uniti abbiano portato i migranti a Ellis Island, un'isola, prima di decidere chi poteva raggiungere la terraferma", ha detto Kurz al quotidiano Die Presse. "Chi deve attendere su un'isola come Lesbo, senza possibilità di ottenere asilo, si convincerà più facilmente a tornare indietro di chi abita in un appartamento a Vienna oppure a Berlino". Per Kurz "essere salvato in mare non deve essere un biglietto per l'Europa centrale", e quindi chi lo fa dovrebbe perdere il dritto a chiedere asilo. Ellis Island - l'isola di fronte New York dove transitarono 12 milioni di migranti - non è però l'unico modello che il ministro austriaco confessa di avere in mente. 

Un altro, decisamente peggiore, è quello adottato dall'Australia che dal 2013 confina quanti tentano di arrivare sul suo territorio su due isole del Pacifico, Manos in Papua Nuova Guinea e il piccolo stato-isola di Nauro. "Tra il 2012 e il 2013 40 mila profughi sono arrivati in Australia via mare e oltre 1.000 sono annegati. Ora non arriva più nessuno e non ci sono più annegamenti", ha ricordato Kurz.
Il ministro austriaco non avrebbe potuto evocare esempio peggiore. L'"operazione confini sovrani", come è stato pomposamente battezzato il piano che Camberra ha affidato ai militari, prevede la deportazione dei profughi in campi all'interno dei quali sono stati denunciati numerosi casi di stupro e di aggressioni sessuali. 

Lo scorso mese di febbraio Amnesty International ha accusato il governo australiano di violare il diritto internazionale per la sua politica di respingimenti forzati e inserito l'Australia tra i 30 paesi che "hanno illegalmente forzato i profughi a tornare in paesi in cui sarebbero in grave pericolo".
La linea dura di Camberra è arrivata al punto di siglare un accordo con la Cambogia per reinsediare i profughi - la maggior parte dei quali provenienti dall'Indonesia - nel paese asiatico. Accordo che però è fallito nonostante i 55 milioni di dollari (37 milioni di euro) in aiuti pagati a Phonm Penh.
Intanto domani la Commissione europea dovrebbe varare il piano messo a punto dal vicepresidente Frans Timmermans e dalla responsabile esteri dell'Ue Federica Mogherini che prevede un incremento di 500 milioni di euro al Trust Fund per l'Africa da 1,8 miliardi di euro creato nel vertice della Valletta del novembre 2015. Il piano prevede investimenti nei paesi africani che sono punto di partenza e di transito dei migranti.

di Carlo Lania

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