Sant'Egidio e Chiese Evangeliche presentano a Bruxelles il progetto che in pochi mesi ha salvato circa 300 profughi siriani

La conferenza è stata presieduta da Hilde Kieboom, vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio, alla presenza del vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.
Davanti ad un pubblico attento e numeroso, tra cui vari membri del Parlamento Europeo di diversi Paesi (Italia, Belgio, Ungheria, Polonia) e di diversi partiti (PPE, PSE, Verdi), Mauro Garafolo della Comunità di Sant’Egidio e Paolo Naso della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, hanno illustrato il progetto, che nelle ultime settimane ha già portato circa 300 rifugiati sirani dal Libano all'Italia. Si è sottolineata l'importanza per i profughi più vulnerabili di poter raggiungere l'Europa in modo legale e sicuro, con un visto umanitario e soprattutto non attraverso un barcone ma a bordo di un aereo. I promotori prevedono cheentro la fine dell'anno grazie ai corridoi umanitari potranno essere portati in salvo tra 1000 e 1500 profughi, uomini, donne, anziani e bambini.
Secondo Eugenio Ambrosi, direttore dell’International Organization for Migration (IOM), "la crisi migratoria’ non esiste, esiste soltanto ‘la crisi della solidarietà e dell’accoglienza in Europa". Giulio di Blasio del Gabinetto di Federica Mogherini, Alta Rappresentante dell’Unione Europea e vice-presidente della Commissione Europea, ha sottolineato l’originalità dell’iniziativa dei corridoi umanitari, che coinvolge la partecipazione attiva della società civile, delle Chiese e dei cittadini europei.
Il vice-presidente Tajani e tutti gli oratori hanno auspicato che quest’iniziativa, una ‘best practice’ al livello europeo, possa presto essere adottata anche dagli altri Paesi europei.
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