Centinaia di giovani africani di religione musulmana, impegnati nei rispettivi Paesi nella lotta a ogni fondamentalismo, si sono riuniti nei giorni scorsi a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, per un convegno dal titolo ‘Contributo alla prevenzione dell’estremismo violento’ che ha avuto l’obiettivo di mettere in guardia sui pericoli contenuti nella radicalizzazione e nell’estremismo violento soprattutto nelle nuove generazioni.
Venuti da otto nazioni della regione, i partecipanti – spiega L’Osservatore Romano – hanno chiesto ai governi di giocare pienamente il loro ruolo offrendo opportunità di impiego e di formazione, al fine di evitare che i giovani cadano nelle grinfie del terrorismo.
È questa un’emergenza – spiega l’Organizzazione della gioventù musulmana in Africa occidentale (Ojemao) — soprattutto per paesi come Togo, Benin, Mali, Guinea, Niger, Costa d’Avorio, Senegal e Burkina Faso, dove i terroristi e alcuni predicatori radicali hanno preso il sopravvento.
Il timore è che altre regioni africane possano subire il fascino dei fondamentalisti, con la creazione di organizzazioni che utilizzino il pretesto della fede per “giustificare” i loro crimini. L’Ojemao è particolarmente attiva in Niger dove, fra l’altro, gli aderenti promuovono delle iniziative di solidarietà islamica.
È questa un’emergenza – spiega l’Organizzazione della gioventù musulmana in Africa occidentale (Ojemao) — soprattutto per paesi come Togo, Benin, Mali, Guinea, Niger, Costa d’Avorio, Senegal e Burkina Faso, dove i terroristi e alcuni predicatori radicali hanno preso il sopravvento.
Il timore è che altre regioni africane possano subire il fascino dei fondamentalisti, con la creazione di organizzazioni che utilizzino il pretesto della fede per “giustificare” i loro crimini. L’Ojemao è particolarmente attiva in Niger dove, fra l’altro, gli aderenti promuovono delle iniziative di solidarietà islamica.
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