Dopo l’iniziativa “Musulmani a messa” ora è il turno dei luoghi di culto islamici
Le Comunità del mondo arabo in Italia e il movimento internazionale «Uniti per unire» chiedono a Papa Francesco di rispondere all’appello #Cristianinmoschea per una preghiera interreligiosa l’11 settembre, anniversario dell’attentato alle torri gemelle di New York, che cade un giorno prima della festività islamica dell’Eid.
«Chiediamo alle moschee d’Italia di aprire le porte ai visitatori cristiani e laici, dalle 17 alle 20, per condividere con loro questa festività con un invito alla pace e alla conoscenza rivolto a tutte le religioni. Oltre 35 mila italiani stanno aderendo al nostro appello», afferma Foad Aodi, focal point per l’integrazione in Italia per l’Alleanza delle Civiltà (Unaoc) e Presidente delle Comunità arabe in Italia e di «Uniti per unire». L’iniziativa «Cristiani in moschea» ripropone a parti invertite quella dei «Musulmani in chiesa», che il 31 luglio scorso ha portato oltre 23 mila islamici in diverse chiese italiane a pregare con i cristiani per le vittime del terrore.
«Ora - afferma Aodi - è il turno delle moschee. Vogliamo abbattere il muro della paura con la forza del dialogo. Alcune provocazioni come il caso- burkini - prosegue Aodi - stanno lasciando il campo a una serie di proposte concrete come l’istituzione di un albo per gli Imam e il censimento delle moschee. Seguendo questa linea vogliamo condividere la festività dell’Eid con tutti quanti si uniranno al nostro appello».
Aodi ribadisce la necessità di un impegno «perché, come abbiamo già dimostrato, la voce della conoscenza, della cultura, dell’istruzione senza confini e della buona informazione é più forte di quella dell’ignoranza e della strumentalizzazione; la voce del dialogo è più forte di quella della paura; la volontà di costruire un futuro di pace deve superare la volontà di chi costruisce muri di pregiudizi e di fobie, di chi dissemina terrore e morte in nome della religione». Aodi interverrà domenica 21 agosto alla messa del mattino celebrata presso la parrocchia di San Giuseppe a Cesenatico per illustrare l’evento dell’11.
«Ora - afferma Aodi - è il turno delle moschee. Vogliamo abbattere il muro della paura con la forza del dialogo. Alcune provocazioni come il caso- burkini - prosegue Aodi - stanno lasciando il campo a una serie di proposte concrete come l’istituzione di un albo per gli Imam e il censimento delle moschee. Seguendo questa linea vogliamo condividere la festività dell’Eid con tutti quanti si uniranno al nostro appello».
Aodi ribadisce la necessità di un impegno «perché, come abbiamo già dimostrato, la voce della conoscenza, della cultura, dell’istruzione senza confini e della buona informazione é più forte di quella dell’ignoranza e della strumentalizzazione; la voce del dialogo è più forte di quella della paura; la volontà di costruire un futuro di pace deve superare la volontà di chi costruisce muri di pregiudizi e di fobie, di chi dissemina terrore e morte in nome della religione». Aodi interverrà domenica 21 agosto alla messa del mattino celebrata presso la parrocchia di San Giuseppe a Cesenatico per illustrare l’evento dell’11.
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