Roma - "Non avvenga ad Aleppo nessuna battaglia, tanto meno finale! Aleppo sia dichiarata città aperta e si installi una tregua permanente": é l'accorato appello rivolto dal viceministro degli Esteri Mario Giro ai contendenti sul campo nella città del Nord della Siria.
"Aleppo é patrimonio dell'umanità, città antichissima e luogo di coabitazione - dichiara Giro - a quattro anni é al centro di una sanguinosa contesa tra ribelli e governo di Assad. Si tratta di un reciproco assedio durato fin troppo. Troppe le vittime, oltretutto quasi tutte civili, troppe le sofferenze e le distruzioni. È ora di dichiarare Aleppo città aperta e al contempo una tregua definitiva" .
"Non esiste né per la Siria né per Aleppo una soluzione militare al conflitto - sottolinea il viceministro - Occorre intavolare negoziati per favorire i quali serve anche la fine dei combattimenti ad Aleppo. Due milioni di persone sono ora senza energia elettrica, moltissimi anche senz'acqua. Gli ospedali e i ricoveri per civili sono costantemente bombardati. È giunta l'ora di finirla." "Dichiarazioni si susseguono da ambo le parti -prosegue il viceministro- sull'eventualità della battaglia finale. È una follia che non produrrà nessun risultato se non altre morti innocenti. Entrambe le parti in lotta si rendano conto che stanno distruggendo il loro popolo ed eliminando il poco che resta di quella splendida città, per la quale due anni fa Andrea Riccardi aveva già chiesto una tregua permanente. Ora basta! Le parti sappiano che saranno ritenute responsabili davanti al mondo di ciò che sta accadendo da troppo tempo in Siria e in particolare in queste ore ad Aleppo".
"Non esiste né per la Siria né per Aleppo una soluzione militare al conflitto - sottolinea il viceministro - Occorre intavolare negoziati per favorire i quali serve anche la fine dei combattimenti ad Aleppo. Due milioni di persone sono ora senza energia elettrica, moltissimi anche senz'acqua. Gli ospedali e i ricoveri per civili sono costantemente bombardati. È giunta l'ora di finirla." "Dichiarazioni si susseguono da ambo le parti -prosegue il viceministro- sull'eventualità della battaglia finale. È una follia che non produrrà nessun risultato se non altre morti innocenti. Entrambe le parti in lotta si rendano conto che stanno distruggendo il loro popolo ed eliminando il poco che resta di quella splendida città, per la quale due anni fa Andrea Riccardi aveva già chiesto una tregua permanente. Ora basta! Le parti sappiano che saranno ritenute responsabili davanti al mondo di ciò che sta accadendo da troppo tempo in Siria e in particolare in queste ore ad Aleppo".
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