Il Sole 24 Ore
Rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno aumenta di oltre 1.800 unità il numero dei detenuti nelle carceri italiane: dai 52.389 registrati al 31 agosto 2015 si è arrivati ai 54.195 del 31 agosto 2016, rispetto a una capienza di 49.600 posti. Una cifra che cresce soprattutto per effetto della custodia cautelare in carcere.
Difficile dire se i nuovi ingressi nelle celle sono il risultato dell'aumento della criminalità o di una lettura restrittiva da parte della giurisprudenza delle norme sul carcere preventivo.
Il dato non è sfuggito all'Associazione nazionale magistrati, intervenuta ieri alla seconda giornata del Festival del diritto di Piacenza. "L'aumento del numero dei detenuti che si è registrato negli ultimi 6 mesi desta preoccupazione - dice la presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano, Giovanna Di Rosa. Intanto c'è una ricaduta immediata sul sovraffollamento ma l'attenzione per il futuro è obbligata".
Per il sostituto procuratore Giuseppe Cascini il legislatore agisce sull'onda del momento. Una volta si fanno provvedimenti per svuotare le carceri, e in un altro si inaspriscono le pene. Manca una risposta coerente all'interrogativo su cosa fare di chi ha commesso un reato, in un'eterna altalena tra garantismo e giustizialismo. Per il sostituto procuratore di Torino, Armando Spataro, che ha affrontato il tema del processo, la dignità sta nella coerenza, nel non fare quella marcia indietro che rende traballanti principi che dovrebbero essere saldi, come spesso avviene nelle riforme "condivise".
Spataro parla anche di immigrati e richieste di asilo politico. L'iter prevede la possibilità di rivolgersi al magistrato se la richiesta per avere lo stato di rifugiato viene respinta dal prefetto. Alcuni giudici hanno chiesto di eliminare l'appello perché non ce la fanno a smaltire le richieste e l'immigrato resta anni in attesa senza sapere cosa fare. Spataro spiega, però, che sono molti di più i magistrati che la pensano diversamente. "Un folto gruppo di giudici, Pm, avvocati e professori ha preparato un testo "Malta 2013" per affermare la necessità di non allentare le garanzie". E oggi la nona edizione del Festival chiude i battenti, con 20 mila presenze all'attivo.
di Patrizia Maciocchi
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