Interessante la fotografia scattata dalla Fondazione Leone Moressa nel suo Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione: i 5 milioni di stranieri che al 1 gennaio 2016 vivono in Italia, producono 127 miliardi di euro di fatturato (8,8% Pil), 11 miliardi di contributi previdenziali ogni anno, 7 miliardi di Irpef
I 5 milioni di stranieri che al 1 gennaio 2016 vivono in Italia, producono127 miliardi di euro di fatturato (8,8% Pil), 11 miliardi di contributi previdenziali ogni anno, 7 miliardi di Irpef e pesa solo per il 2% sulla spesa pubblica italiana. Questa è la fotografia scattata dalla Fondazione Leone Moressa nel suo Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione che verrà presentato domani al Viminale. Gli stranieri, dicono i dati dell'anticipazione, sono per lo più giovani: nel 2015, gli italiani in età lavorativa rappresentano il 63,2%, mentre tra gli stranieri la quota raggiunge il 78,1%. Gli anziani, invece, sono il 23,4% tra gli italiani e solo il 3% tra gli immigrati
Il rapporto si sofferma sui benefici economici dell'immigrazione. Essendo prevalentemente in età lavorativa, gli stranieri sono soprattutto contribuenti: nel 2014 i loro contributi previdenziali hanno raggiunto quota 10,9 miliardi e "si può calcolare che equivalgono a 640mila pensioni italiane". A questo va aggiunto il gettito Irpef complessivo versato dagli immigrati (l'8,7% del totale dei contribuenti) pari a 6,8 miliardi. Molti tra loro poi fanno impresa: nel 2015 si contano 656mila imprenditori immigrati (principalmente da Marocco, Cina e Romania) e 550mila imprese a conduzione straniera (il 9,1% del totale). Significativo il trend degli ultimi anni (dal 2011 al 2015): mentre le imprese condotte da italiani sono diminuite del 2,6%, quelle di immigrati hanno registrato un incremento del 21,3%.
Infine i costi. L'Italia è il Paese europeo che spende di più per le pensioni: quasi il 17% del Pil (270 miliardi). Ma oggi gli extracomunitari pensionati sono circa 71mila e i comunitari dell'Europa dell'Est circa 25mila. Quindi i pensionati stranieri sono solo 100mila, mentre i pensionati totali oltre 16 milioni.
Il rapporto si sofferma sui benefici economici dell'immigrazione. Essendo prevalentemente in età lavorativa, gli stranieri sono soprattutto contribuenti: nel 2014 i loro contributi previdenziali hanno raggiunto quota 10,9 miliardi e "si può calcolare che equivalgono a 640mila pensioni italiane". A questo va aggiunto il gettito Irpef complessivo versato dagli immigrati (l'8,7% del totale dei contribuenti) pari a 6,8 miliardi. Molti tra loro poi fanno impresa: nel 2015 si contano 656mila imprenditori immigrati (principalmente da Marocco, Cina e Romania) e 550mila imprese a conduzione straniera (il 9,1% del totale). Significativo il trend degli ultimi anni (dal 2011 al 2015): mentre le imprese condotte da italiani sono diminuite del 2,6%, quelle di immigrati hanno registrato un incremento del 21,3%.
Infine i costi. L'Italia è il Paese europeo che spende di più per le pensioni: quasi il 17% del Pil (270 miliardi). Ma oggi gli extracomunitari pensionati sono circa 71mila e i comunitari dell'Europa dell'Est circa 25mila. Quindi i pensionati stranieri sono solo 100mila, mentre i pensionati totali oltre 16 milioni.
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