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venerdì 14 ottobre 2016

Pakistan - Asia Bibi, processo per blasfemia rinviato «sine die». Da 6 anni in carcere rischia la pena di morte

Avvenire
La Corte suprema pachistana ha rinviato "sine die" il processo di appello sulla condanna a morte di Asia Bibi, la donna cristiana, madre di cinque figli, che è stata condannata per blasfemia nel 2010. Le autorità avevano dispiegato a Islamabad migliaia di agenti di polizia dopo le minacce espresse da diversi dignitari religiosi in caso di verdetto favorevole alla donna.


Secondo gli osservatori, infatti, l'esito di questo ultimo appello avrà conseguenze "enormi" per le minoranze del Paese islamico.
Ma uno dei tre giudici della Corte, il magistrato Iqbal Hameed ur Rehman, ha rinunciato a giudicare Bibi, innescando il conseguente rinvio. Il magistrato ha giustificato la sua decisione con un conflitto di interessi, avendo già giudicato l'assassino di Salman Taseer, un liberale che era stato governatore del Punjab. "I due casi sono collegati", ha spiegato in udienza.

Salman Taseer venne ucciso a Islamabad nel 2011 dopo aver preso le difese della donna. Il suo omicida, Mumtaz Qadri, è stato impiccato all'inizio del 2016. La sentenza era stata accolta con favore dai liberali, spingendo invece i conservatori a scendere in piazza per chiedere l'esecuzione di Asia Bibi.

La Corte Suprema non ha fissato una nuova data per il processo.

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