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sabato 8 ottobre 2016

USA - Ancora violenza polizia contro neri - “Non respiro”: detenuto chiede aiuto agli agenti, loro lo aggrediscono. Morto

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Un nuovo video riapre le polemiche negli Stati Uniti sulla violenza da parte delle forze di polizia contro i cittadini afroamericani. In un carcere al confine fra Texas e Arkansas Michael Sabbie, un detenuto 35enne, è stato aggredito da diversi agenti penitenziari mentre chiedeva aiuto.

Lui chiede disperatamente aiuto ripetendo continuamente “Non riesco a respirare”, ma loro lo bloccano a terra e gli spruzzano contro anche uno spray urticante prima di riportarlo nella sua cella. Dove lui, il trentacinquenne afroamericano Michael Sabbie, muore qualche ora dopo. 



Arriva da un carcere al confine tra Texas e Arkansas un video che riapre le polemiche negli Stati Uniti da parte delle forze di polizia contro la comunità afroamericana. Nel video si vede il detenuto, un uomo di trentacinque anni padre di quattro figli, in difficoltà mentre cammina nei corridoi del penitenziario – è affaticato e sembra avere problemi respiratori – ma si vedono anche gli agenti che, invece di aiutarlo, lo aggrediscono. Più volte l’uomo ripete di non riuscire a respirare, di avere la polmonite, ma da parte delle guardie non riceve alcun aiuto. Sabbie era in carcere da tre giorni con l'accusa di violenza domestica e stava rientrando in cella dopo l'udienza.

L'episodio di Michael Sabbie ricorda quello di Eric Garner, morto nel 2014 – Le immagini diffuse in queste ore (la morte di Sabbie risale al luglio 2015) mostrano inizialmente un agente penitenziario che lo scaraventa a terra e poi altri colleghi che lo lasciano seminudo e gli si buttano addosso spruzzando lo spray al peperoncino nonostante le richieste d’aiuto del detenuto, già in evidente difficoltà. Dopo la sua morte, il medico legale aveva parlato di “cause naturali” sostenendo che l'uomo era obeso e soffriva di disturbi cardiaci. Ma ora il video diffuso dai parenti di Sabbie mostra quantomeno la violenza degli agenti penitenziari nei confronti dell’uomo. L'episodio è già stato ribattezzato dai media americani come “un nuovo caso Eric Garner”, l'afroamericano di New York ucciso due anni fa da un agente nonostante implorasse di mollare la stretta alla gola che lo stava soffocando.

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