Blog Diritti Umani - Human Rights
Disegno di legge sostenuto dal presidente filippino, Rodrigo Duterte.
Entro dicembre bambini in carcere dall'età di 9 anni e ripristino della pena di morte.
Allarme Unicef e delle associazioni dei diritti dei minori.
Duterte che ha largamente vinto le elezioni presidenziali in maggio dopo una scandalosa campagna sulla sicurezza dove ha promesso di massacrare decine di migliaia di trafficanti di droga.
Ha anche promesso di colmare quella che definisce una lacuna nel sistema giudiziario che permette ai trafficanti di droga di utilizzare i minori come "muli".
UNICEF ha ricordato gli obblighi internazionali del governo filippino. Manila è firmataria della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini dove l'età della responsabilità penale non può essere inferiore a 12 anni. E afferma: "Il carcere non è un posto per i bambini. E' allarmante mandare i bambini in istituti di pena e sarebbe una regressione dal governo filippino."
Associazioni hanno lanciato una campagna chiamata #ChildrenNotCriminals (i bambini non sono criminali) per chiedere ai rappresentanti politici di non sostenere il disegno di legge.
I difensori dei diritti del bambino hanno invitato Mr. Duterte per concentrarsi invece sulle cause della delinquenza giovanile: la povertà, l'assenza dei genitori e la mancanza di istruzione.
Quasi 2.000 persone sono state uccise dalla polizia da quando ha assunto il potere Duterte nel giugno 2016. Ma sono 2800, i morti in circostanze poco chiare, secondo le statistiche ufficiali.
ES
Fonte: Agence Télégraphique Suisse - ATS
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