Mauritania udienza decisiva per il ragazzo, cittadino napoletano, accusato di blasfemia. Si è svolta l'udienza decisiva per le sorti di Mohamed Cheikh ould Mohamed ould M'kheìtir, un contabile dì 31 anni, condannato a morte dalla Corte Criminale di Nouadhibou (Mauritania), il 24 dicembre 2014 per apostasia.
Mohamed Cheikh |
Il Forum di imam e ulema ha rifiutato di prendere in considerazione l'appello di Mkhaitir pietà. E ha chiesto, invece, per la sua esecuzione in base alla "legge di Dio". La dichiarazione sulla questione dice: "Uccidetelo e lo seppelliscono in conformità con la legge di Dio ". Tuttavia, gruppi per i diritti umani si stanno mobilitando a sostegno della richiesta di Mkhaitir in una campagna per la sua liberazione. Freedom Now ha dichiarato che non vi sono un certo numero di irregolarità procedurali che hanno messo a rischio l'integrità del suo processo. Inoltre, tre dei suoi avvocati hanno dovuto dimettersi dal caso dopo aver ricevuto numerose minacce alla loro vita.
All'udienza ha partecipato come osservatore internazionale il giudice del Tribunale di Napoli Nicola Quatrano - che ha seguito in tale veste le varie fasi del processo - su incarico della Unione delle Camere Penali Italiane e del Comune di Napoli (a M'kheitir, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris conferì la cittadinanza onoraria).
L'accusa rivolta al giovane mauritano è quella di blasfemia per un articolo postato su un blog, nel quale M'kheitir esprimeva valutazioni ritenute offensive nei confronti del profeta Maometto. Era stato arrestato il 2 gennaio 2014. A tutt'oggi, M'kheitir è detenuto da quasi tre anni, n 18 aprile 2016 la Corte di Appello di Nouadhibou ha deliberato di trasmettere gli atti alla Corte Suprema per la valutazione della sincerità del pentimento, negata nel giudizio di primo grado. M'kheìtir - spiegano gli attivisti che stanno partecipando alla mobilitazione per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale - appartiene alla casta dei "fabbri", malvista e emarginata. In una società fortemente gerarchizzata come quella mauritana, dove sopravvive la schiavitù.
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