New York - L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha denunciato in una risoluzione le violazioni dei diritti umani in Crimea dalla sua annessione nel 2014 da parte della Russia, in particolare le discriminazioni verso i Tatari e le altre minoranze.
Il testo, presentato dall'Ucraina con il sostegno di 40 Paesi, è stato adottato con 73 voti a favore, 23 contrari e 76 astensioni sui 193 membri dell'assemblea. La Russia, ma anche la Cina, la Siria, la Corea del Nord, l'India, il Sudafrica, la Serbia e il Venezuela hanno in particolare votato questo testo. Numerosi Paesi dell'America Latina o dell'Africa si sono astenuti.
E' la prima volta che un testo del genere è presentato di fronte alla Commissione Onu specializzata nell'esame dei diritti umani. Deve ancora essere sottoposto al voto dell'assemblea in seduta plenaria a dicembre. Il testo "condanna le vessazioni, le misure e le pratiche discriminatorie esercitate dalle autorità di occupazione russe verso abitanti (della Crimea), tra cui i Tatari di Crimea".
La risoluzione "esorta la Russia a prendere ogni misura necessaria per mettere immediatamente fine" a queste vessazioni. Chiede inoltre a Mosca di collaborare con l'Alto commissariato ai diritti umani dell'Onu e di lasciare i suoi esperti in Crimea per indagare.
E' la prima volta che un testo del genere è presentato di fronte alla Commissione Onu specializzata nell'esame dei diritti umani. Deve ancora essere sottoposto al voto dell'assemblea in seduta plenaria a dicembre. Il testo "condanna le vessazioni, le misure e le pratiche discriminatorie esercitate dalle autorità di occupazione russe verso abitanti (della Crimea), tra cui i Tatari di Crimea".
La risoluzione "esorta la Russia a prendere ogni misura necessaria per mettere immediatamente fine" a queste vessazioni. Chiede inoltre a Mosca di collaborare con l'Alto commissariato ai diritti umani dell'Onu e di lasciare i suoi esperti in Crimea per indagare.
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