Il dossier dell’alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr): quello in corso è stato l’anno più drammatico di sempre. «L’aumento dei decessi è allarmante». L’Osservatore Romano: a Natale grave sciagura. Affondati due gommoni, 100 le vittime
I numeri sono questi.
di Alessandro Fulloni
Nel 2016 sono morti cinque mila migranti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, per raggiungere l’Europeo. Ogni giorno, 14 vittime. Un numero che per dimensioni non è mai stato registrato prima. Lo scorso anno, per fare un paragone, il bilancio fu di 3.771 morti. Lo ha annunciato che da tempo segnala il preoccupante aumento delle vittime del mare. L’ultima strage è stata registrata alla vigilia di Natale: 100 persone sono morte mentre tentavano di raggiungere le coste italiane a bordo di due gommoni. Il portavoce dell’Unhcr, William Spindler, ha sottolineato le avverse condizioni del mare in questo periodo e ha avvertito: «L’aumento dei decessi è allarmante».
La strage della Vigilia
Secondo quanto riferito dai sopravvissuti, due battelli si sono rotti e sono affondati, il giorno della Vigilia, facendo cadere in mare le persone a bordo. Il primo gommone trasportava tra le 120 e le 140 persone, tra cui molte donne e bambini. Solo 63 persone sono sopravvissute dopo essere state soccorse in mare. Il secondo gommone trasportava circa 120 persone, di cui 80 salvate dalla guardia costiera. Circa 175 persone sono state salvate con successo da un altro gommone e da un peschereccio. In tutto, sono 264 le persone sbarcate la notte scorsa a Trapani da una nave della Guardia Costiera. Altri otto corpi sono stati recuperati durante le operazioni
La strage della Vigilia
Secondo quanto riferito dai sopravvissuti, due battelli si sono rotti e sono affondati, il giorno della Vigilia, facendo cadere in mare le persone a bordo. Il primo gommone trasportava tra le 120 e le 140 persone, tra cui molte donne e bambini. Solo 63 persone sono sopravvissute dopo essere state soccorse in mare. Il secondo gommone trasportava circa 120 persone, di cui 80 salvate dalla guardia costiera. Circa 175 persone sono state salvate con successo da un altro gommone e da un peschereccio. In tutto, sono 264 le persone sbarcate la notte scorsa a Trapani da una nave della Guardia Costiera. Altri otto corpi sono stati recuperati durante le operazioni
39 iracheni soccorsi a Noto
Sono stati invece intercettati solo alcune ore dopo lo sbarco i 39 iracheni arrivati ieri sull’isolotto della riserva naturale di Vendicari, nel territorio di Noto, in provincia di Siracusa. Sul luogo dello sbarco non è stata trovata alcuna imbarcazione. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i migranti sarebbero stati lasciati a Vendicari intorno alle 18 di ieri. Sono 23 gli uomini, 10 le donne e sei i minori. Ma i pericoli per i migranti - scrive il quotidiano della Santa Sede - non si esauriscono in mare. C’è anche chi pur avendo raggiunto il territorio europeo, dopo peripezie di ogni sorta, trova ugualmente la morte. È accaduto a un algerino di circa 25 anni, la cui identità è ancora in fase di accertamento, che è stato travolto e ucciso da un treno delle linee francesi a Ventimiglia mentre cercava di raggiungere la Francia costeggiando la ferrovia. Non è il primo a perdere la vita in questo modo. E molto ha rischiato un bambino di 10 anni che, fuggito ieri da un centro di accoglienza di Monza, ha percorso alcuni chilometri a piedi per raggiungere un altro centro, nel milanese, dove sono ospitati altri bambini e adulti che con lui avevano attraversato il Mediterraneo su un barcone. Camminava lungo la superstrada 36 Valassina. Fortunatamente è stato salvato da una pattuglia della polizia stradale.
Sono stati invece intercettati solo alcune ore dopo lo sbarco i 39 iracheni arrivati ieri sull’isolotto della riserva naturale di Vendicari, nel territorio di Noto, in provincia di Siracusa. Sul luogo dello sbarco non è stata trovata alcuna imbarcazione. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i migranti sarebbero stati lasciati a Vendicari intorno alle 18 di ieri. Sono 23 gli uomini, 10 le donne e sei i minori. Ma i pericoli per i migranti - scrive il quotidiano della Santa Sede - non si esauriscono in mare. C’è anche chi pur avendo raggiunto il territorio europeo, dopo peripezie di ogni sorta, trova ugualmente la morte. È accaduto a un algerino di circa 25 anni, la cui identità è ancora in fase di accertamento, che è stato travolto e ucciso da un treno delle linee francesi a Ventimiglia mentre cercava di raggiungere la Francia costeggiando la ferrovia. Non è il primo a perdere la vita in questo modo. E molto ha rischiato un bambino di 10 anni che, fuggito ieri da un centro di accoglienza di Monza, ha percorso alcuni chilometri a piedi per raggiungere un altro centro, nel milanese, dove sono ospitati altri bambini e adulti che con lui avevano attraversato il Mediterraneo su un barcone. Camminava lungo la superstrada 36 Valassina. Fortunatamente è stato salvato da una pattuglia della polizia stradale.
Aruna, arti amputati
C’è poi la vicenda di Aruna, un ragazzo di 18 anni del Burkina Faso, in condizioni gravissime per le violenze subite mentre era a bordo del barcone su cui è giunto in Italia. Per lui gli infermieri dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, in Calabria, hanno lanciato un appello alle autorità, spiegando che ha bisogno di cure particolari e di protesi perché i medici hanno dovuto amputare le gambe, irrimediabilmente lesionate dai lacci stretti dai trafficanti.
C’è poi la vicenda di Aruna, un ragazzo di 18 anni del Burkina Faso, in condizioni gravissime per le violenze subite mentre era a bordo del barcone su cui è giunto in Italia. Per lui gli infermieri dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, in Calabria, hanno lanciato un appello alle autorità, spiegando che ha bisogno di cure particolari e di protesi perché i medici hanno dovuto amputare le gambe, irrimediabilmente lesionate dai lacci stretti dai trafficanti.
di Alessandro Fulloni
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