Due, se non addirittura tre dei quattro prigionieri nei bracci della morte della Bielorussia sono stati messi a morte dal 5 novembre. E' quanto ha denunciato oggi Amnesty International dopo i riscontri ottenuti da attivisti locali.
Hyanadz Yakavitski presso la Corte Suprema |
"Svuotare in questo modo i bracci della morte è una misura terribile, qualsiasi Paese la prenda. Ma in Bielorussia risulta ancora più vergognosa poiché le esecuzioni avvengono in segreto e senza preavviso", ha dichiarato Aisha Jung, responsabile delle campagne di Amnesty sulla Bielorussia, unico Paese d'Europa e delle ex repubbliche sovietiche a eseguire condanne a morte.
Secondo l'organizzazione locale per i diritti umani "Viasna", a partire dal 5 novembre Siarhei Khmialeuski, Ivan Kulesh e molto probabilmente anche Hyanadz Yakavitski sono stati messi a morte con un colpo di pistola alla nuca. Un quarto prigioniero, Siarhei Vostrylau, è in attesa dell'esecuzione dopo la condanna a morte ricevuta il 19 maggio.
Secondo l'organizzazione locale per i diritti umani "Viasna", a partire dal 5 novembre Siarhei Khmialeuski, Ivan Kulesh e molto probabilmente anche Hyanadz Yakavitski sono stati messi a morte con un colpo di pistola alla nuca. Un quarto prigioniero, Siarhei Vostrylau, è in attesa dell'esecuzione dopo la condanna a morte ricevuta il 19 maggio.
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