Lo scorso 29 novembre i corpi di 12 giovani sono stati ritrovati in una fossa comune, dopo che il 15 ottobre in venti erano stati catturati dalla milizia chiamata Forza armata nazionale bolivariana nell’ambito delle cosiddette “Operazioni per la liberazione del popolo” (Olp).
La Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale venezuelana esprime in una nota emessa ieri “profondo dolore” per quanto accaduto nella regione di Barlovento, stato di Miranda.
In seguito a questi fatti sono stati arretati 11 componenti della milizia, nata per scelta del governo di Maduro per “garantire” la sicurezza nel Paese. Prosegue la nota, firmata da mons. Roberto Lückert León, presidente della Commissione Giustizia e pace: “Condanniamo la modalità in cui si svolgono le operazioni di liberazione del popolo nel Paese”.
In tale situazione “le autorità statali non hanno compiuto il proprio dovere di prevenire le violazioni ai diritti umani e di rispettare tali diritti”. Il documento prosegue condannando le ripetute violazioni del diritto alla vita, all’integrità personale e alla libertà accadute in simili operazioni in tutto il Paese e denunciano “l’atteggiamento superbo e sordo delle autorità dello Stato, che si rifiutano di accettare la giurisprudenza internazionale” sul rispetto dei diritti umani. Da qui la richiesta della Chiesa venezuelana alle autorità perché “vengano garantiti a tutti i cittadini i diritti fondamentali, vengano ripudiate le sparizioni forzate” e la riparazione per i familiari delle vittime.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.